Un’imbarcazione con 100 persone a bordo – 49 uomini, 44 donne e 7 minori – è arrivata in pieno giorno e in totale autonomia, poco prima di mezzogiorno, fino al porto di Lampedusa, di fronte la sede della Capitaneria di Porto. Presenti sul posto le forze dell’ordine.
“Gli sbarchi continuano – dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello – e in questo caso oltretutto c’è un pericoloso rimpallo di responsabilità: nessun mezzo militare, infatti, fino ad ora è disposto ad accompagnare i migranti dalla banchina fino al Molo Favaloro, da dove dovranno essere trasferiti dal momento che l’hotspot è già pieno e non può ospitare altri migranti per la necessaria quarantena sanitaria”.
“Da sindaco – spiega Totò Martello – in questi casi non ho potere di intervento diretto, cosa dobbiamo fare? Ho chiesto di trainare l’imbarcazione fino al Molo Favaloro ma non è possibile andare avanti così! Siamo in piena emergenza Coronavirus, i cittadini dell’isola hanno il diritto di vedere tutelata la loro salute e comprendo anche che le stesse esigenze valgano per gli uomini delle forze dell’ordine. Ma questa situazione è inaccettabile – conclude il sindaco Totò Martello – le istituzioni che hanno il dovere di intervenire non possono scaricare il peso dell’accoglienza interamente sulle nostre spalle”.
Dovranno fare la quarantena, ma l’hotspot è occupato da altri in isolamento. In attesa dei nuovi trasferimenti, resteranno in banchina, alimentando le tensioni fra i lampedusani. Da tempo il sindaco di Lampedusa Totò Martello chiede una “nave dell’accoglienza” per intercettare i migranti che arrivano in autonomia e consentire di fare a bordo la quarantena. La scorsa settimana avevano annunciato l’arrivo imminente di un natante dedicato a questo doppio scopo “ma finora non abbiamo nessuna notizia concreta”, aggiunge Martello.
Martello, con il collega sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, ha avanzano la stessa proposta: la quarantena non nei territori dove c’è molto nervosismo tra la popolazione e persino qualche rigurgito razzista, ma su una nave. Entrambi i comuni sono trincee caldissime sul fronte dell’emergenza migranti che si interseca con quella sanitaria del coronavirus. Adesso i due sindaci – sentiti nei giorni scorsi dal Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen sui fenomeni migratori ed emergenza sanitaria Covid-19 – chiedono al governo gesti concreti di sostegno: “Abbiamo sempre dimostrato piena disponibilità all’accoglienza salvando in più di una occasione l’immagine dell’intera Europa, e che in questo momento vivono una situazione resa ancora più difficile dall’emergenza Coronavirus”.
Scrivono anche al governatore Nello Musumeci mentre all’Ars è in corso il dibattito sulla Legge di stabilità regionale: “Apprendiamo che all’interno della finanziaria non sarebbe previsto alcun aiuto specifico per i nostri Comuni: tutto ciò non può essere accettato da chi si è sempre speso, a costo di grandi sacrifici, anche sobbarcandosi responsabilità e compiti imputabili ad altri livelli istituzionali. Chiediamo quindi al presidente e alle forze politiche presenti all’Assemblea di intervenire attraverso la manovra economica regionale per sostenere i Comuni di Lampedusa e Pozzallo, tenendo conto del ruolo svolto sino ad oggi dalle due amministrazioni e dalla cittadinanza locale sul fronte dell’accoglienza e della tutela dei diritti umani, anche in piena emergenza coronavirus”.