“Tra i migranti sbarcati stanotte a Pozzalloanche una bimba di 15 giorni partorita nel lager. Aveva tracce di sangue sul corpicino e i segni del cordone ombelicale al collo. La madre, violentata nel lager, ha solo 19 anni e ha partorito da sola, forse dovendo persino tagliare il cordone. Oggi, questi visi ci ricordino di restare dalla parte delle donne vittime di violenza, qualunque sia il colore della loro pelle. Prima gli umani”. Lo scrive il gruppo Misericordia Modica nella sua pagina Facebook dopo lo sbarco di questa notte.
E non è l’unica tragedia che emerge dopo il salvataggio, all’interno del porto di Pozzallo, di un barcone con a bordo 264 migranti, operazioni coordinate dalla Guardia di Finanza. Evento Sar, operazione di soccorso e salvataggio migranti nel Canale di Sicilia, dichiarato dopo che il barcone aveva iniziato a inclinarsi pericolosamente da un lato. Intervento messo in atto assieme ai mezzi della capitaneria di porto. E’servito ad evitare altre tragedie.
Una bimba è rimasta sola. Piccola, in condizioni precarie. Era stata trasferita in ospedale a Modica assieme alla sua mamma che ha fatto al momento perdere le proprie tracce. La piccola, forse frutto di una violenza, è ora nel reparto di Neonatologia, monitorata. Non ha più nessuno. Tra le persone salvate c’è anche un signore, teneva in braccio una creatura di una trentina di giorni: lui è il fratello del papà, forse rapito in Libia, la moglie del fratello è stata uccisa.
Altri due uomini hanno con sé dei bambini, le madri risultano disperse. Un uomo soccorso e trasferito in ospedale, durante il tragitto è andato in arresto cardiaco, per ipotermia. E’stato salvato. Un altro uomo è stato trasferito in banchina su una barella spinale: lussazione alla spalla, una gamba immobile per le botte subite nei centri di detenzione. Moltissimi dei migranti hanno la scabbia, segno spesso della lunga permanenza nei centri di detenzione. Il barcone sarebbe partito da Misurata, città della Libia sul golfo della Sirte. (AGI)