Cosa nostra voleva condizionare le elezioni a Misilmeri per gestire l’amministrazione Comunale. L’obiettivo di presentare una lista civica alle comunali del 2020 è emersa dall‘operazione Cassandra della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo che ha portato alla notifica di una ordinanza di custodia cautelare per otto persone, di cui sei in carcere e due ai domiciliari.
L’idea, captata dalle microspie dei carabinieri, fu esposta da Domenico Nocilla a Salvatore Sciarabba, considerato co-reggente del mandamento mafioso: mettere in piedi “una bella lista civica, senza partito” e “con i ‘cristiani giusti”. Una proposta accolta da Sciarabba, che nella conversazione invitò l’interlocutore a riparlarne più avanti dal momento che mancavano ancora tre anni alle Comunali del 2020.
“Abbiamo un amico in comune, con una bella lista civica, senza partito, con i cristiani giusti”. Perché dei politici e dei partiti tradizionali non ci si può fidare” – diceva Domenico Nocilla, storico affiliato legato a Salvatore Sciarabba, co-reggente insieme a Filippo Bisconti, del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.
Il progetto era stato bloccato dal blitz “Cupola 2.0” che il 4 dicembre 2018 aveva smantellato la nuova commissione provinciale di cosa nostra palermitana, che si era riunita per la prima volta il 29 maggio 2018. I boss avevano individuato anche il nome giusto, perché il timore era che “se non c’è una candidatura giusta restiamo sempre fuori da tutte le parti”, da tutti gli affari, da ogni appalto. E “oggi come oggi, non c’è da fidarsi di nessuno, possono essere truffaldini, sbirri, infiltrati”, o semplicemente “sprovveduti”.
Sciarabba era d’accordo, ma invitava il suo interlocutore a riparlarne più avanti, visto che mancavano ancora tre anni alle elezioni comunali del 2020. Non c’è stato tempo: i carabinieri sono arrivati prima.