Movimento 5 Stelle: all’Ars il gruppo di deputati rinuncia alla pensione che matura soltanto a compimento dei 65 anni con 4 anni 6 mesi e un giorno da parlamentare. Non vogliono la pensione da onorevole che spetta secondo i regolamenti dell’Assemblea regionale siciliana ai parlamentari. Una “rinuncia irrevocabile” al diritto alla pensione che poi è “un vitalizio di fatto”.
La notizia è stata annunciata dall’intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, composto da 14 deputati. I portavoce davanti ai cronisti, convocati nella sala stampa dell’Ars, hanno firmato la “rinuncia al vitalizio” sulla gigantografia di una lettera indirizzata al Consiglio di presidenza, dove c’è scritto: “Dichiaro di rinunciare irrevocabilmente al diritto alla pensione come previsto dal superiore regolamento”. Per regolamento, ogni deputato matura il diritto alla pensione a compimento di 4 anni, 6 mesi e un giorno nei cinque anni di legislatura. “Il giorno del privilegio è il 6 giugno”, ha detto il portavoce Giancarlo Cancelleri. Il documento prevede “la rinuncia all’accertamento del diritto alla pensione diretta e di reversibilità” che avviene tramite decreto del presidente dell’Ars, emanato da un deputato questore.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle ha presentato anche una proposta di modifica del regolamento interno che abolisce i privilegi pensionistici attualmente percepiti dai parlamentari dell’Ars. E’ l’ultima mossa del Movimento cinque stelle che prima della chiusura della legislatura regionale il prossimo autunno, mette in campo una manovra antiprivilegi rinunciando al trattamento pensionistico.
Gli effetti di questa sottoscrizione, li spiega Giancarlo Cancelleri: “Sono stato impiegato di una ditta privata per 15 anni, sono parlamentare da 5 anni, quello che succederà al mio trattamento pensionistico è che si accumuleranno i contributi di 20 anni lavorativi e secondo la legge Fornero, applicata per la stragrande maggioranza di lavoratori, dovrò lavorare altri 20 anni per poter accedere alla pensione, come ogni cittadino normale, mentre oggi un deputato dopo soli 5 anni di legislatura percepirebbe a 65 anni già 1000 euro al mese”.
I pentastellati che non hanno rappresentanza nell’ufficio di presidenza dell’Ars che determina il trattamento economico dei parlamentari in pensione, hanno anche inoltrato lo scorso 29 marzo una proposta di modifica di questo regolamento al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. “Nessuno ci ha mai risposto – ha detto Cancelleri – ma se il Movimento 5 Stelle conquisterà la guida di questa Regione sarà tra le prime cose che faremo”.