Musumeci: “Dai vertici dei teatri stabili mi aspettavo umiltà, invece arroganza e sgarbo istituzionale”

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“Ci sono i vertici di alcuni teatri stabili siciliani, come quello di Catania e di Palermo, che sono convinti di potere fare a meno della Regione. Mi sarei aspettato un po’ di umiltà da parte dei vertici che, una volta nominati, avrebbero avvertito la sensibilità, il garbo istituzionale, di presentarsi al governatore per dire “Presidente, che tipo di teatro pensa possiamo fare?”. Perché sono io stanco di questo mondo dell’arte”. E’ lo sfogo del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci nel corso dell’incontro sui teatri privati a Palermo.

“Conosco questo mondo, anche perché ne fa parte il sangue del mio sangue, mio figlio che fa l’attore – dice Musumeci – ma il teatro non deve essere arrogante, come certa politica. Altrimenti, si determina un corto circuito. Niente supponenza da parte di chi governa, ma neppure da parte di chi pensa di essere élite culturale, questo è condizione essenziale altrimenti il mondo dello spettacolo può venire a manifestare sotto il mio balcone ma non troerà mai interlocuzione, non accetto atteggiamento improntati solo alla presunzione che la politica non debba occuparsi del teatro”.

“Io amo discutere e confrontarmi con questo straordinario mondo, ma non accetto atteggiamenti soltanto improntati alla presunzione che la politica non debba occuparsi del teatro. Io sono convinto che ci voglia meno politica nel teatro e meno teatro in politica”, ha aggiunto. E poi una denuncia: “Mio figlio fa l’attore, ha fatto la scuola “Silvio D’Amico” ma è un attore disoccupato perché si chiama Musumeci e non appartiene a certe congiunture politiche e non ha protezioni politiche”.

La giornata di studio dal titolo ” I teatri minori in Sicilia. Analisi e proposte per il rilancio” si è svolta a Villa Malfitano, a Palermo, appuntamento promosso dall’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana. L’ accezione “minore” è naturalmente riferita ad una valutazione di capienza e utenza delle strutture teatrali. La peculiarità del territorio della Regione Siciliana in materia di teatro necessità di essere valorizzata ed amplificata attraverso la costruzione di modelli virtuosi atti ad attribuire all’area un “capitale culturale e turistico” capace di generare un’ offerta culturale più ampia e maggiormente organizzata. Viviamo in un sistema culturale e sociale complesso, ma l’essere molti, diversi e dislocati è sempre stata la nostra ricchezza. Partendo dalla densa ed innegabile tradizione teatrale, il palcoscenico è una piattaforma culturale comune, lo strumento principale per costruire una coesione sociale: è nutrimento vitale e un “servizio” da offrire necessariamente ai cittadini.

Una delle principali azioni operate dall’Assessorato dello Spettacolo è stata quella di ricostruire una mappatura di rete per ciò che riguarda le strutture teatrali sul territorio adibite alla promozione, alla programmazione e alla produzione teatrale. Il lavoro raccolto e catalogato in un quadro sinottico pressoché completo suggerisce un momento di riflessione e confronto che il Governo regionale siciliano intende avviare con gli operatori del settore teatrale, allo scopo di individuare reali materie di intervento legislative ed economiche insieme, implementando il teatro siciliano verso un’organizzata e produttiva attività culturale.