Musumeci in Aula:”Smettetela di speculare, i leoni resteranno leoni, gli sciacalli resteranno sciacalli”

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Alla fine il dibattito a Sala d’Ercole sull’inchiesta della Procura di Trapani che ha portato alle dimissioni dell’assessore alla Salute Ruggero Razza c’è stato, e il presidente della Regione Nello Musumeci non si è sottratto, anzi, ha pronunciato nell’Aula di Palazzo dei Normanni un intervento lungo e vigoroso del quale riportiamo ampi stralci.
“Ritenevo doveroso nei confronti della magistratura non fare esternazioni o esprimere parole che potessero determinare frasi sopra le righe o alimentare speculazioni politiche. Quando il presidente Micciché mi ha comunicato la volontà dell’aula di aprire un dibattito, non ha avuto alcuna intenzione di sottrarmi”.
“Non ho nulla da relazionare su una vicenda che è ovviamente un fatto giudiziario. I fatti politici assumono però una dimensione amara: quella del processo; del processo sommario e delle condanne. In quest’aula non ci sono gruppi esenti da vicende giudiziarie che non abbiano colpito un proprio iscritto. In quest’aula ci sono indiziati, anche rinviati a giudizio; ma mai dalla maggioranza è stata tentata una manovra speculativa o anche solo una battuta. Mai”.
“Questa è la politica della responsabilità. La politica di chi responsabilmente può capitare all’avversario, potrebbe capitare a se stesso o a un collega di gruppo. Basterebbe questo per suggerire ad alcuni colleghi sprovveduti di non fare quello che è stato fatto. Non è mai accaduto che un uomo politico potesse inveire sull’avversario nel momento della difficoltà. L’avversario va combattuto sul terreno del confronto politico. Dire dimettiti ad un politico eletto dal popolo è una scelta che denota debolezza”.
“Il presidente della Regione ha tanti limiti; può apparire simpatico o antipatico; ma ha il merito di essere una persona perbene. Ovviamente questo da solo non basta e questo lo so. Se all’onestà si accompagna l’efficienza di questo governo (e prima di questo la Sicilia non solo non aveva le carte in regola; non aveva proprio le carte) non mi aspetto apprezzamenti, ma quantomeno rispetto. Altrimenti la politica diventa barbarie. Io non dovevo svolgere alcuna relazione iniziale. Non avevo considerazioni politiche da fare: non c’è alcun interesse personale per il quale difendermi e non avevo motivo di presentarmi in questa aula a difendere il mio operato”.
“Ho accolto le sofferte dimissioni dell’assessore Razza e ho assunto l’interim (non so per quanti giorni o mesi). Ripeto: non è mio compito entrare nel merito di valutazioni di natura giuridica. Ma la vicenda è stata strumentalizzata per far leva sull’opinione pubblica. L’assessorato non c’entra nulla nel caricamento dei dati: questo spetta alle strutture periferiche. ‘Spalmatura’? Espressione infelice e che – giustamente – potrebbe indignare. Se si fosse detto in un altro modo, forse avrebbe suscitato altra reazione. Ma nella sostanza ci si riferiva soltanto a dei dati che arrivavano con cinque giorni di ritardo: non aveva senso caricarli tutti in un solo giorno. Quelli sì sarebbe stato un atto falso! Non puoi dire che ci sono stati 26 morti in un giorno. Il saldo finale della settimana resta sempre 26 purtroppo!”.
“Ogni volta che un sindaco o azienda sanitaria ha proposto la misura della zona rossa in base all’andamento dei dato io ho sempre provveduto. E sono stati decine i comuni in zona rossa in tutta la Sicilia. E poi: ma che tipo di ricerca di consenso sarebbe chiudere tutto anziché riaprire? Ma che tipo di ricerca di consenso è limitare gli spostamenti? Abbiamo adottato sempre misure restrittive costanti. Sono stato accusato di essere “schizofrenico”; ma la pandemia si gestisce valutando l’incidenza quotidiana; è impossibile fare scenari! Io cercavo il consenso? L’assessore Razza cercava consenso?”.
“I siciliani devono sapere che il mio governo non ha mai tralasciato una sola iniziativa per contenere la pandemia. Chi è stato sfiorato dal morbo sulla propria carne sa cosa significa. E lo so anche io: ho perso mio madre a 14 anni e mio padre a 20 anni. So cosa significa abbracciare un vecchio genitore o nonno e donargli calore. Non si può speculare su queste cose. Non è più politica!!! E ALTRO!!!! (grida, ndr.). E voglio sottolineare: non esisteva una rete di subintensive; ora c’è in tutte le aziende. Sono stato nominato commissario nel mese di ottobre; i nostri progetti erano già partiti nel mese di giugno”.
“Al magistrato che sta compiendo le indagini voglio rivolgere una considerazione, con rispetto: prendo atto che ha escluso ogni mia responsabilità, ma politicamente mi sono sempre assunto le responsabilità dei miei assessori. Ai magistrati chiedo maggiore sobrietà, meno vetrine e interviste. Si evitino sovraesposizioni mediatiche. Non si indaghi per sapere se c’è una notizia di reato, ma si indaghi solo se c’è una precisa notizia di reato; non solo di fronte a sospetti. E si indaghi se esprimere ulteriori considerazioni: un magistrato non può essere maestro di etica. Sul piano delle responsabilità penali ovviamente siamo tutti uguali davanti alla legge”.
“Al veterano Cracolici. Il deputato è preoccupato perché la vicenda ha fatto perdere credibilità alla Regione. Ma si crede davvero che i siciliani sia tutti smemorati? Affetti da amnesia? Proprio nei giorni in cui torna alla ribalta il sistema Lumia-Montante, con la politica ostaggio per anni di un cerchio magico… come si può mettere in dubbio questo governo? Come non si possono ricordare le parole della dottoressa Borsellino, che se ne andò sbattendo la porta e a chi chiedeva perché, lei rispondeva: prevalenti ragioni di ordine etico e morale. Ed è qui che si parla di perdita di credibilità? Si pensa davvero di poter mettere in discussione oggi le istituzioni regionali, quando la sanità è stata per anni un verminaio; per anni preda di politici corrotti e imprenditori famelici? Veniamo tutti da Marte???? Gli scrupoli si pongono adesso?”.
“Quando le cose vanno bene il merito è di tutti. Quando vanno male la colpa è del presidente della Regione. Era messo nel conto. Gli italiani sanno giudicare molto meglio e molto più di quanto pensiamo. Questo governo va a testa alta. Dimissioni? Solo i vili e i fuggiaschi si dimettono. Siamo qui per cambiare questa terra. Il percorso della rivincita della Sicilia è ancora lungo; lo abbiamo appena cominciato. I siciliani sanno di avere un presidente di cui possono fidarsi e di cui non vergognarsi, un presidente che non ha mai taciuto anche la verità più amara. In attesa che questa vicenda faccia il proprio corso (e nella consapevolezza di aver commesso tanti errori – e altri saranno fatti – perché ovvianmente siamo esseri umani), posso solo dire che Ruggero Razza è stato dato in pasta alla folla. Questo ragazzo sta vivendo giornate difficili per un documento firmato o per una parola mal detta. Invito i colleghi alla prudenza: aizzare le persone è facile. Mandare a casa il governo? Così non si risolve niente. Oltre la folla c’è un popolo che pensa. Ho visto tanti sciacalli ballare sui leoni in difficoltà. Divertitevi: tanto i leoni resteranno leoni; gli sciacalli resteranno sciacalli”.