Ambiente in pericolo a Nicolosi dove, come dimostrano le foto in gallery, qualche appassionato di distruzione dell’ambiente ha deciso di inaugurare il “Parco dell’Eternit”, nella Pineta Monti Rossi, sulla strada provinciale Nicolosi-Ragalna con una isola ecologica ad appena 400 metri dal luogo dello scempio. La denuncia è arrivata da un lettore di sicilianetwork.info, Filippo Tropea, e rilanciata dal direttore del giornale on line Daniele Lo Porto.
“Questo stesso luogo, dopo anni di segnalazioni- ha scritto il lettore – era stato di recente ripulito anche se solo parzialmente. Appena sei giorni fa questo scempio non esisteva
Chi di competenza per la tutela e la gestione del sito in questione (e qui assistiamo al classico scaricabarile delle responsabilità) dimostra la propria inadeguatezza. Chi opera questi disastri ambientali deve essere rintracciato e severamente punito. Se entro una settimana, non dovesse essere levata la lastra di Eternit e quant’altro, da semplice incazzato cittadino, mi rivolgerò alla Procura della Repubblica”.
Il Comune di Nicolosi intervenne tempestivamente nel caso della prima denuncia di sicilianetwork.info a proposito dell’abbandono di rifiuti tossici e speciali, e non soltanto; segnalazione fatta anche al Distaccamento della forestale e alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri presenti a Nicolosi con le unità cinofile. Si potrebbe richiedere l’ausilio dei Carabinieri forestali e del Nas perché è evidente che la presenza di materiali in cemento-amianto (commercialmente noti come Eternit) costituisce un grave pregiudizio per la salute pubblica.
Potrebbe essere opportuno, tramite una conferenza dei servizi convocata dal Prefetto, organizzare un costante controllo del territorio, soprattutto nel periodo estivo quando la pineta dei Monti Rossi diventa una frequentata area turistica, anche da parte di stranieri che avrebbero una pessima impressione di un territorio che è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, un riconoscimento festeggiato, nel suo quinto anniversario, con tanto di banda su iniziativa del parco dell’Etna. Se anche la Regione vigilasse, non sarebbe, poi, certamente deprecabile.
Dalle foto degli stessi rifiuti non è da escludere che si possano ricavare elementi utili per risalire ai vandali autori dello scempio. La prevenzione è sempre il sistema più efficace, ma la repressione non va sottovalutata. Dietro l’abbandono di quei rifiuti c’è, probabilmente, lavoro nero, lavori non autorizzati, smaltimento illegale e chissà quanti altri reati.