Entro sei mesi verrà individuata una sistemazione definitiva per la famiglia Rom che è stata trasferita dal campo nomadi della Favorita a Ciaculli, nella villa confiscata alla mafia, e che sarà sostenuta nel percorso di integrazione e inclusione sociale. Inoltre, per lunedì 15 aprile è previsto un incontro con l’assessore all’Urbanistica per presentare un progetto e avanzare idee per lo sviluppo del territorio. Mentre per martedì 16 i residenti incontreranno l’assessore al Decoro urbano per attivare un percorso in tempi celeri di infrastrutturazione e miglioramento dei servizi presenti nella zona di Ciaculli e Belmonte Chiavelli. Infine, la villa sarà destinata in futuro a un progetto di bene comune con patto di collaborazione con la costituenda associazione che rappresenta i cittadini della zona.
Sono in sintesi questi gli esiti dell’incontro tra una delegazione del Comitato costituito dai residenti della borgata palermitana di Ciaculli, dove venerdì scorso sono stati trasferiti in una villa confiscata alla mafia i 14 nomadi che vivevano alla Favorita, e l’assessore comunale alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina. L’associazione Giardini della Fawara ha ribadito la contrarietà degli abitanti della borgata al trasferimento dei nomadi, mentre l’assessore ha spiegato le motivazioni del provvedimento.
I rappresentanti dei residenti hanno lamentato la mancata e preventiva comunicazione e hanno chiesto misure a tutela del quartiere in cui vivono e dei residenti, ricordando che si tratta di una zona di estrema periferia della città che risulta abbandonata da anni, senza servizi e senza certezze sulla destinazione urbanistica.
“La famiglia rom che è a tutti gli effetti palermitana – ha sottolineato Mattina – è composta da 14 persone alcune con disabilità e si trova al secondo posto della graduatoria per quanto riguarda l’emergenza abitativa. Abbiamo applicato in questo caso il regolamento comunale in modo puntuale”. La lista per l’emergenza abitativa, ha puntualizzato l’assessore, conta 2 mila famiglie e le assegnazioni sono “temporanee” come prevede il regolamento.
Al termine dell’incontro, al quale ha preso parte anche il consigliere comunale Tony Sala, capogruppo di Palermo 2022, è stato sottoscritto un verbale che adesso sarà sottoposto all’assemblea dei residenti. Secondo i tre rappresentanti dell’associazione presenti all’incontro, Salvo Cerrito, Massimiliano Serradifalco e Benedetto Mandalà, l’accordo prevede che i nomadi rimangano nella villa per un periodo di sei mesi.
Il documento contiene anche impegni precisi da parte dell’amministrazione comunale circa la pulizia della zona, la raccolta dei rifiuti, l’illuminazione pubblica e il gas. “L’assessore Mattina – afferma Salvo Cerrito, uno dei promotori del Comitato – ha assicurato che i rom resteranno lì soltanto sei mesi in attesa di avviare altri progetti di integrazione. Nella villa oggi sono iniziati i lavori di sistemazione da parte degli operai del Coime, visto che mancavano l’acqua, la luce e i servizi igienici. Poi l’immobile dovrebbe essere destinato a fini sociali attraverso l’associazione di quartiere che si è costituita”.
“Lo sgombero del campo Rom della Favorita non era più rinviabile e l’amministrazione comunale – spiega il consigliere comuanle Tony Sala – è impegnata nel trovare una soluzione che da un lato garantisca una sistemazione a queste famiglie e dall’altro non crei pericolosi scontri sociali di cui nessuno sente il bisogno. Per questo, con l’assessore Mattina abbiamo incontrato i residenti: per un momento di confronto condotto con grande serenità e senso di responsabilità e di questo non possiamo che ringraziare il comitato. Il dialogo – sottolinea Sala – è la strada maestra per individuare soluzioni condivise”.