“Sarebbe criminale mantenere i vuoti d’organico che ci sono nel settore della sanità perché questo produce danni alla salute dei cittadini. Il piano è già condiviso dal ministero e permetterà ai manager di avviare i concorsi. Siamo, comunque, pronti a discutere e a eventuali modifiche, non esiste una staticità dei provvedimenti e la realtà è in divenire ma questo non può essere una giustificazione per restare immobili”. A dirlo è stato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, parlando del nuovo piano della rete ospedaliera dell’Isola che nei giorni scorsi ha ottenuto il via libera, ma che ha suscitato diverse critiche.
“Con questo piano salviamo vite umane, specie in zone come le comunità montane o le isole, dove le strutture sanitarie erano destinate a sicura cancellazione. Noi le abbiamo salvate. Sarebbe criminale mantenere i vuoti di organico attuali perche’ questo produrrebbe danni alla salute dei cittadini. Il piano è già approvato dal Ministero e permettera’ ai manager di avviare i concorsi. Siamo pronti ad eventuali modifiche perche’ la realta’ e’ in divenire, ma questo non deve essere una giustificazione per restare sempre fermi”, ha aggiunto il governatore. Ed ancora “dopo dieci anni di tentativi di riconvertire il piano precedente finalmente ce l’abbiamo fatta. Il piano precedente era buono solo per risparmiare soldi senza migliorare l’attività sanitaria. Noi abbiamo perseguito l’efficientamento sanitario generando utili con la lotta agli sprechi e alle modalità con cui si compravano i farmaci o si svolgevano le gare. Nel vecchio piano il risparmio non era legato al taglio dei servizi ma al loro miglioramento – ha sottolineato il governatore -. Ed e’ quello che abbiamo costruito in questi mesi: riorganizzare il sistema sanitario evitando inutili duplicazioni, riconvertendo le strutture dequalificate in strutture qualificate e organizzando le strutture generiche di base in strutture di alta specializzazione. Se in dieci chilometri ci sono due ospedali, e’ inutile prevedere in entrambi le stesse cose, e’ meglio accorpare pochi reparti specializzati in entrambi gli ospedali”.
Sempre il presidente della Regione ha evidenziato che “c’è stata una campagna infame contro i vaccini che ha creato un allarmismo e un blocco delle vaccinazioni in tutta la Sicilia”, dopo le dichiarazioni del ministro Beatrice Lorenzin, secondo la quale in Sicilia e in altre regioni non si è raggiunta la “soglia minima” dei livelli essenziali di assistenza.
“Sui punti nascita abbiamo chiesto le deroghe, che comunque sono fuori da questo progetto di rete ospedaliera. Questo piano porta un’innovazione senza precedenti nella sanità siciliana perchè garantisce il diritto alla salute per tutti i cittadini, ovunque essi si trovino”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Baldo Gucciardi, a Palazzo d’Orleans, nel corso di un incontro con i giornalisti sulla nuova rete ospedaliera regionale. “Verranno sbloccati immediatamente i concorsi – ha continuato -: se continuavamo a ritardare, l’asfissia di personale ci avrebbe portato alla chiusura di diversi reparti. Partiremo ovviamente dalle graduatorie esistenti, da stabilizzazioni e mobilita’, ma già stamattina ho firmato alcune procedure concluse, come quella per i primari delle strutture complesse per stabilizzare reparti importanti che da anni vivevano in una condizione di precarietà. Lo Stato inoltre ci ha già autorizzato, ancora prima di emettere il decreto assessoriale sul piano, l’assunzione di 87 anestesisti e rianimatori, per loro possiamo agire già nelle prossime ore. Con noi i ministeri non sono mai stati teneri. Questo piano – ha aggiunto l’assessore – allinea la Sicilia alle regioni più avanzate, specie in termini di posti letto, che sono aumentati. E vorrei chiarire un’altra cosa: nel 2016 il servizio sanitario regionale ha chiuso per il secondo anno consecutivo con il segno più. Non esiste alcun problema di efficientamento, leggo in giro notizie false. L’attuazione di questa complessa riforma avverrà in tre step: il Ministero ci ha dato oltre un anno e mezzo di tempo, e le tappe sono fissate per il 31 dicembre di quest’anno, il 30 giugno 2018 e il 31 dicembre 2018”.
“La nuova rete ospedaliera siciliana, al di là delle modifiche da apportare con il contributo di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, compresi gli Ordini dei medici siciliani, rappresenta comunque un traguardo. Il via libera ministeriale, almeno in parte, è una prima risposta alla sottostima del personale medico necessario a migliorare gli standard dei servizi sanitari e all’occupazione, soprattutto per i giovani medici precari. Da oggi non ci sono più scusanti, è arrivato il momento di sbloccare i concorsi per le nuove assunzioni”.
Così il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Palermo Toti Amato ha commentato la nuova rete ospedaliera siciliana. “Nell’attesa di un riallineamento di ciò che va ripensato della nuova rete – ha aggiunto – considerato il periodo di grande fermento politico, mi auguro che non si ripetano gli errori perpetrati in passato da tutti quei governi che hanno utilizzato la sanità come ‘cassa’ per fini elettorali e di consenso, aprendo smaccatamente a interessi localistici e personali. Un’inguaribile condizione che ha da sempre compromesso la sanità regionale, portando al collasso servizi e occupazione”.
Intanto la segreteria nazionale di Confintesa Sanità denuncia “lo smantellamento di vari centri ospedalieri della Sicilia ad opera del Governo regionale, che ha deciso il declassamento di importanti strutture nell’ambito del nuovo piano regionale di riassetto della rete ospedaliera”. E’ quanto si legge in una nota dell’organizzazione sindacale. “La presentazione del primo piano regionale a settembre aveva già evidenziato come conseguenza delle gravi carenze organizzative sul profilo dell’assistenza sanitaria – prosegue la nota -. Carenze che ritornano protagoniste nel nuovo testo”. “Palermo – sottolinea Confintesa Sanità – è tra le città che più soffrirà la miopia degli amministratori regionali non capendo l’importanza di centri come l’Ospedale Villa Sofia, di vitale importanza per il territorio delle Provincie di Palermo e Trapani (punto di riferimento per le emergenze-urgenze) e l’Ospedale Cervello, polo di eccellenza per varie patologie e importante presidio materno-infantile”.
“Confintesa Sanità ritiene questo declassamento ingiustificato – si legge nella nota – ed altamente rischioso per la salute dei cittadini per il deficit di assistenza sanitaria che si verrà necessariamente a creare. Questa Segreteria predisporrà tutti i mezzi necessari ad opporsi a tale scelleratezza al fine di evitare una grave emergenza sanitaria e affinché negligenti scelte politiche ed economiche non ricadano sulla pelle dei cittadini”, conclude la nota di Confintesa Sanità.