Omicidio dell’Arenella, interrogata Alessandra Ballarò: “Sono pentita, ma avevo terrore che uccidessero mio padre”

0
81

“Ho sparato perché avevo paura, ero terrorizzata che i fratelli Bua ammazzassero mio padre, l’unica persona che mi è rimasta dopo la morte prematura di mia mamma. Sono pentita, davvero pentita, ma avevo tanta paura”. Alessandra Ballarò, la ragazza di 20 anni finita in carcere con l’accusa di avere ucciso a colpi di pistola Leonardo Bua di 36 anni e di avere gravemente ferito il fratello, Giuseppe Bua di 40 anni, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip ha reso dichiarazioni spontanee. Accompagnata dal suo legale, l’avvocato Giuseppe Di Stefano, la giovanissima aspirante estetista, ha raccontato al gip Maria Cristina Sala, tra le lacrime, gli ultimi anni di vita nel cortile Caruso, all’Arenella, dove abita a pochi passi dalla famiglia Bua.

“Loro erano sempre aggressivi nei miei confronti e della mia famiglia – racconta – io vivevo ormai nel terrore con mia sorella. Mio padre è in attesa del trapianto di fegato ed è spesso in ospedale, non potevo permettere che lo maltrattassero”. E racconta che una notte la famiglia Ballarò è stata svegliata da un colpo di fucile alla porta. Non fa il nome dei Bua ma dice di essere convinta che anche in quella occasione ci fosse lo zampino dei due fratelli Bua. La ragazza non ha spiegato, invece, come ha avuto la pistola usata per uccidere Bua e colpire il fratello, ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Villa Sofia di Palermo. L’interrogatorio di garanzia si è tenuto al carcere Pagliarelli di Palermo. Presente anche la pm Amelia Luise che ha chiesto il carcere la custodia cautelare in carcere per la ragazza, accusata di omicidio volontario e tentato omicidio. (AdnKronos)