Ancora un colpo di scena nelle indagini sull’omicidio di Franco Mazzè, il 46enne ucciso domenica mattina allo Zen: Fabio Chianchiano, il pregiudicato arrestato due giorni fa con le accuse di omicidio e tentato omicidio, avrebbe ammesso il suo coinvolgimento sia nell’agguato alla vittima che nel tentato omicidio nei confronti di Michele Moceo, contro la cui abitazione sono stati sparati alcuni colpi di pistola.
Interrogato dal Gip nel corso dell’udienza di convalida del fermo, Chianchiano avrebbe dato agli investigatori delle indicazioni utili per ricostruire l’assassinio di Franco Mazzè e l’agguato davanti casa dell’amico della vittima. Gli inquirenti definiscono l’interrogatorio “fruttuoso” il Gip ha deciso di secretare l’atto, riservandosi di decidere per la convalida entro le prossime ore.
Fabio Chianchiano è stato il primo dei due sospettati ad essere stato fermato, all’indomani dell’agguato. E’ indicato come uomo di riferimento del clan Lo Piccolo per lo spaccio di droga, ed è il protagonista della violenta lite con uno dei fratelli di Mazzè, scoppiata domenica in un bar dello Zen e ripresa dalle telecamere del locale. Secondo la Procura ha agito in coppia con Stefano Biondo. Sullo sfondo dei due episodi la guerra tra clan per il monopolio dello spaccio.