Ecco come è nata l’operazione Demetra, che ha consentito ai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, coordinati da Europol ed Eurojust, di smantellare un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di beni archeologici.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Caltanissetta ha preso il via nel 2014. Fin dall’inizio delle indagini i militari dell’Arma hanno recuperato oltre 3.000 beni archeologici, per un valore di mercato superiore ai 40 milioni euro.
L’operazione Demetra ha riguardato due filoni principali. Il primo, da cui sono partite le indagini, ha visto come figura cardine il riesino Francesco Lucerna, 76enne, personaggio cui faceva riferimento un articolato sodalizio criminale di tombaroli che, da decenni, saccheggiavano aree archeologiche nissene ed agrigentine, destinando i reperti a facoltosi collezionisti nel Nord Italia i quali erano consapevoli della provenienza illecita dei beni.
Il gruppo disponeva anche di falsari, con laboratori individuati nella provincia catanese. Il secondo filone, di respiro internazionale, è stato sviluppato approfondendo elementi emersi nella prima fase dell’indagine. In tale contesto, è stato accertato che soggetti di Riesi e Gela risultavano in collegamento con una holding criminale transnazionale guidata dal mercante d’arte londinese William Thomas Veres, 64 anni.
Grazie ad una complessa rete logistico-operativa estesa tra l’Italia, la Spagna e la Germania, l’organizzazione era in grado di trafficare considerevoli quantitativi di beni archeologici siciliani.
I reperti, provento di scavi clandestini, venivano presi in consegna dai referenti locali dell’organizzazione e, quindi, affidati a “corrieri” che li esportavano clandestinamente in Germania. Giunti a destinazione, venivano “ripuliti” attraverso fittizie attestazioni di provenienza ed immessi nel mercato legittimo dell’arte, attraverso case d’asta operanti a Monaco di Baviera.
Per aumentare ulteriormente i profitti, anche questa organizzazione disponeva di falsari, la cui base logistica è stata individuata a Riesi. Su mandato di arresto europeo sono stati arrestati, oltre a William Thomas Veres, 64 anni, residente a Londra:
Andrea Palma, 36 anni, originario di Campobasso ma residente a Barcellona e Rocco Mondello, 61 anni originario di Gela, residente a Ehingen.
In Italia sono invece stati arrestati: Francesco Lucerna, 76 anni di Riesi, Matteo Bello 61 anni di Ravanusa, Francesco Giordano 71 anni di Campobello di Licata, Luigi Giuseppe Grifasi 64 anni di Ravanusa, Calogero Ninotta 39 anni di Ravanusa, Gaetano Romano 58 anni di Ravanusa, Gaetano Patermo 63 anni di Riesi e Palmino Pietro Signorello 66 anni di Belpasso. Arresti domiciliari per: Valter Bertaggia 70 anni di Collegno, Giovanni Lucerna 49 anni di Torino, Maria Debora Lucerna 55 anni di Torino, Salvatore Pappalardo 75 anni di Misterbianco, Calogero Stagno 51 anni di Favara, Luigi Signoprello 34 anni di Belpasso e Luigi Lacroce 62 anni di Strongoli (KR). Obbligo di firma per altre cinque persone.
Gli investigatori operanti all’estero, sulla base di ordini europei di indagine emessi dalla procura della Repubblica di Caltanissetta hanno anche sequestrato, presso le abitazioni degli arrestati, numerosissimi reperti archeologici, copiosa documentazione utile alle indagini e, a Ehningen (Germania), 30.000 euro in contanti. Sono in corso accertamenti presso 2 importanti case d’aste a Monaco di Baviera.