C’è anche un poliziotto, Salvatore Giacobbe, finito ai domiciliari, tra gli indagati nell’operazione contro il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina della procura palermitana.
Giacobbe, distaccato in prefettura, utilizzava le sue ”entrature” a favore dell’organizzazione che falsificava redditi e assunzioni per fare avere permessi di soggiorno ad extracomunitari, è marito della titolare di un Caf di Castelvetrano (Trapani).
Anche lui è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero. Al cellulare il poliziotto intratteneva rapporti con alcuni commercialisti e titolari dei Caf seguendo passo passo le pratiche dei migranti che gli venivano segnalati.
“Allora ogni volta io ti dico – diceva Giacobbe al commercialista di turno – Vedi che di questo mi manca questo, questo e questo. Di questo mi manca questo, questo, tipo… tipo l’intestazione dell’e-mail, che ci metto per dire:, Karim, pratica permesso di soggiorno”.
Nell’inchiesta è finito anche Thayaraj Arulnesan, membro della Consulta delle culture del Comune di Palermo e a sua volta titolare di un Caf, il gip per lui ha disposto il divieto di dimora a Palermo.
Ogni pratica per fare ottenere il permesso di soggiorno fruttava 500 euro. Un affare, secondo la squadra mobile e la guardia di finanza, che riguardava migliaia di immigrati.
“L’indagine – spiega Rodolfo Ruperti capo della squadra mobile di Palermo – parte dalle segnalazioni dei colleghi dell’ufficio immigrazioni. In un anno arrivavano 3500 richieste di permesso di soggiorno con certificazioni di redditi da lavoro autonomo. Da una prima analisi emergeva come molte di queste buste paghe e dichiarazioni dei redditi fossero false. Parallelamente è iniziata un’indagine della guardia di finanza che è confluita in un unico filone coordinato dalla procura”.
“Adesso gli uffici dell’immigrazione stanno facendo tutte le valutazioni sui permessi di soggiorni concessi. Posso dire che da 3500 richieste di soggiorno – aggiunge – negli ultimi due anni siamo passati a 1500”.