“Presentiamo un’iniziativa piuttosto innovativa. E’ la prima nel Mezzogiorno”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in merito alla firma del protocollo per la costituzione dell’Osservatorio Economico e Sociale sulla Sicilia tra Irfis e Svimez.
“L’Osservatorio consente al governo regionale – spiega Musumeci – di potere elaborare le proprie strategie sul territorio con un occhio rivolto alle dinamiche della società e del mercato. Permetterà di comprendere come si possano ovviare le problematiche, un termometro della realtà economica siciliana che ci consente di avere dati aggiornati e quindi il polso delle situazione”.
“E’ uno strumento preziosissimo che accompagnerà le nostre azioni – aggiunge -. Nasce con l’unica banca Siciliana che è l’Irfis e la Svimez che da mezzo secolo elabora e studia strategie per il mezzogiorno. Il costo è irrisorio, circa 30 mila euro l’anno”.
“Il rapporto trimestrale sarà pubblico in maniera tale che possiamo tutti conoscere le dinamiche economico sociali della realtà siciliana – annuncia Nello Musumeci -. Questo ci permetterà di orientare le risorse verso determinati settori piuttosto che altri. Stiamo riprogrammando il tutto, c’è la necessità di rivedere i progetti, ad esempio alle attività produttive si hanno da ricollocare 80 milioni”.
“La collaborazione con Svimez va avanti da tanto tempo”. Lo ha detto l’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao. “Stiamo consolidando questo rapporto – ha aggiunto -. La Regione con il proprio ufficio statistica fa già analisi, ma adesso ci sarà la possibilità di proiettare meglio le misure di rilancio dell’economia siciliana. Vogliamo utilizzare queste previsioni per costruire iniziative e misure per il futuro”.
Obiettivo dell’Osservatorio è individuare le attività che il Governo regionale e l’Irfis potranno adottare per favorire la creazione e il rafforzamento delle imprese che operano sul territorio siciliano. La firma del protocollo si è tenuta a Palazzo d’Orleans, a Palermo. “Stiamo lavorando – ha spiegato il governatore Nello Musumeci – per modernizzare la Sicilia e trasformarla in una regione realmente europea, e i dati che ci aspettiamo di ricevere dall’Osservatorio potranno esserci d’aiuto nella messa a punto di misure economiche in grado di trasformare la nostra Isola, da terra di emigrazione, in terra di immigrazione. Perché solo una economia solida e dinamica è in grado di bloccare il flusso ininterrotto di ragazzi che la lasciano per andare a cercare fortuna altrove”.
L’attività della Svimez – Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno si svolgerà su tre livelli di intervento: realizzazione di analisi quadro e di scenario sull’economia e la società siciliana; stima dell’impatto territoriale delle principali misure di politica economica nazionale e regionale; ricognizione dei fabbisogni economici e sociali della Regione per rilanciare il comparto economico e produttivo.
“L’Osservatorio vuole partire dall’analisi aggiornata dei dati e ogni tre mesi faremo un report”. Lo ha spiegato il direttore della Svimez, Luca Bianchi, a seguito della firma del protocollo per la costituzione dell’Osservatorio Economico e Sociale sulla Sicilia tra Irfis e Svimez. “Le nostre politiche partono sempre dai numeri, cercando di costruire interventi coerenti con le dinamiche economiche – ha sottolineato Luca Bianchi -. Il passaggio è difficile. I dati che stiamo elaborando ci mostrano un 2018 in cui la Sicilia, dopo una fase di continuo andamento inferiore alla media del mezzogiorno, si sta allineando alle restanti regioni del mezzogiorno. I dati dell’occupazione segnano un peggioramento dopo una fase di crescita. Siamo in una fase di passaggio: nel report abbiamo scritto “rischio recessione per il sud”.
“Il problema non riguarda solo la quantità di soldi investiti, ma anche la qualità degli investimenti”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Irfis, Giacomo Gargano, in occasione della firma del protocollo per la costituzione dell’Osservatorio Economico e Sociale sulla Sicilia tra Irfis e Svimez, a palazzo d’Orleans, a Palermo. “Il fondo Sicilia di 84 milioni di euro è fermo da diversi anni – ha spiegato – e lo stiamo rimettendo a disposizione degli imprenditori siciliani”.
“Non si può tollerare – ha aggiunto – che un’impresa che magari ha denunciato il pizzo adesso stia ai margini del sistema creditizio. Stiamo lavorando per cercare di portare avanti il programma e l’Osservatorio sarà una lente di ingrandimento per aiutare la Regione e l’Irfis. Gli 84 milioni del fondo Sicilia sono a disposizione di imprese in difficoltà, con un tasso dallo 0,1 allo 0,3%. Il fondo è già attivo”. (ITALPRESS)