Nel silenzio dei più si stanno consumando scontri interni nella maggioranza in vista di lunedì 7 agosto quando a Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile dovranno essere eletti il presidente, il vice presidente vicario e l’altro vice presidente del Consiglio comunale. Poltrone e poltroncine non di poco conto nell’ambito delle dinamiche della politica e dell’amministrazione cittadina.
Dopo la guerra aperta dentro Forza Italia tra Sabrina Figuccia a Giulio Tantillo, con la prima che sostanzialmente accusa il capo gruppo uscente azzurro di partigianeria nei confronti del sindaco Leoluca Orlando, tanto da sostenere alla carica di presidente del Consiglio comunale Totò Orlando, candidato del primo cittadino appena riconfermato, e le schermaglie tra Fabrizio Ferrandelli, Marianna Caronia e Fabio Giambrone, il presidente della Gesap, plenipotenziario del sindaco e coordinatore della Giunta comunale, che avrebbe detto “no” alla possibilità di eleggere la Caronia come vice presidente. Ma ecco che in queste ore si sta consumando una nuova battaglia per la poltrona più ambita tra i consiglieri comunali.
Infatti, nei giorni scorsi si è dichiarato pronto a candidarsi per lo scranno più alto di Sala delle Lapidi anche Giulio Cusumano, primo degli eletti nella lista Palermo 2022 che, appoggiando il sindaco Orlando, ha conquistato cinque consiglieri.
A perorare la “causa” di Cusumano ci sarebbero consiglieri come Mimmo Russo e Fabrizio Ferrara, quest’ultimo primo degli eletti nel Mov 139, lo stesso partito di Totò Orlando, il presidente del Consiglio uscente che l’Orlando, quello più importante, vorrebbe riconfermato nella carica.
Ma nelle liti più o meno composte in seno al centro sinistra per trovare l’accordo sul nome del nuovo presidente del Consiglio comunale, da parte di entrambe le fazioni si sarebbe fatto con decisione anche il nome di Francesco Scarpinato, il maresciallo dell’Esercito, riconfermato consigliere, che con le sue oltre 3.500 preferenze ha sbaragliato tutti nella lista Democratici e Popolari, quella per intenderci del Pd e di pezzi di alfaniani, ha sbaragliato persino il candidato del sottosegretario alla Salute Davide Faraone, Dario Chinnici, superato di circa 1.400 voti.
Telefonate e discorsi che avrebbero avuto più o meno questi toni: “Allora né Cusumano né Orlando, eleggiamo Scarpinato che è stato il primo degli eletti”. Come dire “tra i due litiganti il terzo gode”. Ma in pochi credono che Totò Orlando possa stato “scartato”, perché alla fine il sindaco Leoluca Orlando vorrà dimostrare che il Consiglio comunale, almeno la parte che lo ha sostenuto, sta con lui. E quindi è più che possibile la riconferma dell’uscente Totò Orlando, il candidato del sindaco appunto del sindaco Orlando.