Palermo Capitale della Cultura 2018: cerimonia di apertura al Teatro Massimo

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Un progetto “originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee”.

Dalla motivazione del MiBACT si comprende l’unicità e l’essenza del progetto Palermo: una capitale del Mediterraneo la cui ricchezza stratificata si è innestata su una società multietnica che ieri ha accolto e oggi continua ad accogliere. Il progetto ha convinto e oggi Palermo inaugura ufficialmente l’anno da Capitale Italiana della Cultura alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Sul palco del Teatro Massimo, uno dei simboli di rinascita della città, le Voci Bianche e il coro multietnico Arcobaleno hanno aperto con l’inno di Mameli la “festa” di Palermo.

Quattro “P” raccontano Palermo. La “P” di Palermo è declinata nelle lingue di chi ha gettato le fondamenta della città: arabo, ebraico, fenicio e greco, a sottolineare il ruolo del capoluogo siciliano come capitale non solo italiana, ma del Mediterraneo, simbolo di accoglienza di culture diverse.

“Questo logo è nato per caso perché non c’erano molte basi – ha raccontato la studentessa palermitana, nipote del regista Daniele Ciprì -. Avevo un’idea, questo sì, ho cercato di schematizzarla il più possibile. Anche nella scelta dei colori, mi sono fatta guidare dall’istinto: volevo che, chiunque li guardasse, potesse immaginare Palermo. Con il mare, le cupole, le luminarie della festa, il verde, i teatri”. Quattro “P” perché “quattro sono i Canti del Teatro del Sole, il cuore della città, quattro le lingue incise sulla stele conservata alla Zisa”, ha aggiunto Sabrina Ciprì. Presentato anche il progetto di comunicazione, curato dall’agenzia pubblicitaria Gomez&Mortisia che ha vinto il bando.

Il premier Paolo Gentiloni al Teatro Massimo di Palermo ha partecipato alla cerimonia di apertura di Palermo Capitale della cultura 2018, accompagnato dal sindaco Leoluca Orlando. Presenti anche il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini e il governatore Nello Musumeci, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, l’assessore regionale ai Beni culturali Vittorio Sgarbi e quello al Turismo Sandro Pappalardo. Gentiloni e’ stato fermato da alcuni sindaci che gli hanno chiesto un breve incontro. L’inno nazionale ha dato il via alle iniziative che dureranno tutto l’anno.

“Palermo è la città al mondo che negli ultimi quaranta anni è cambiata di più a livello culturale. Questo cambio di Palermo è esattamente ciò che noi vogliamo mettere in sicurezza quest’anno e negli anni a seguire, convinti come siamo che questo si fa con il coinvolgimento di tutti. E’ una grande occasione di autostima di noi palermitani, autostima che difetta in una terra in cui si dice che tutto fa schifo per non fare niente”, ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in conferenza stampa al Teatro Massimo con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, poco prima della cerimonia di apertura di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018 alla quale hanno partecipato anche il premier Paolo Gentiloni e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. “Crediamo che quest’anno sarà possibile mettere alla prova alcune eccellenze siciliane – ha aggiunto Orlando -, qualche eccellenza dovrà rassegnarsi a essere stata una finta eccellenza, altre invece emergeranno tra le centinaia di iniziative previste. Tutto questo è il frutto di un lavoro tessuto in questi anni”. Orlando ha sottolineato che “le periferie saranno più coinvolte del centro, periferie che vogliamo chiamare quartieri”.

“A chi molto è stato dato, molto deve dare. E Palermo ha ricevuto tantissimo. Molto è stato dato da chi ha dato la vita per spazzare ha la mafia, molto è stato dato in termini di cultura e architettura, in termini di tolleranza e mix tra le lingue e le culture”, ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, aprendo la cerimonia di inaugurazione delle attività di Palermo Capitale della cultura italiana 2018. “Tutto questo fa la differenza tra Palermo e le banlieue di Parigi, alcune zone di Bruxelles – ha ribadito Orlando – Noi siamo la vera città dell’accoglienza al centro del Mediterraneo”.

I reali olandesi finanzieranno un’iniziativa nel quartiere Ballarò, nel cuore del centro storico della città di Palermo. Ad annunciarlo il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, nel corso della cerimonia di apertura di Palermo Capitale della cultura 2018, al Teatro Massimo, davanti al premier Paolo Gentiloni e al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini. “L’anno scorso i reali Olandesi sono venuti in visita a Palermo – ha detto Orlando – e ora, un’opera verrà finanziata da loro a Ballarò. Se guardate il cartellone degli eventi noterete che non c’è stata una differenza tra la periferia e il centro perché siamo convinti che ogni periferia deve diventare centro”, ha aggiunto Orlando.

Po il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini parlando alla cerimonia ha detto che “la commissione sta concludendo i lavori, il 19 febbraio sarà proclamata la capitale italiana della cultura del 2020, saltiamo il 2019 perché Matera sarà capitale della cultura in Europa”. (in collaborazione con Italpress)