Francois Beaune, Paolo Di Stefano, Chen He, Max Lobe, Valeria Luiselli, Nasim Marashi, Tamta Melasvili, Charif Majdalani, Wu Ming 2, Andrea Segre, Adriano Sofri, Vladimir Sorokin e Yanis Varoufakis sono alcuni degli scrittori che saranno accolti dal Festival delle letterature migranti, che si terrà a Palermo tra il 17 e il 21 ottobre.
Il festival, giunto alla sua quarta edizione, è promosso da Palermo Capitale della Cultura 2018 e dall’Associazione festival delle letterature migranti, insieme con la Regione Siciliana, l’Università e il Comune di Palermo.
Il programma letterario prevede quasi novanta incontri, che si intrecceranno con le sezioni dedicate all’arte contemporanea, al teatro, alla musica e al cinema. Quaranta libri contenuti in otto scatole narrative, che daranno vita a tavole rotonde, presentazioni di libri, approfondimenti, workshop, laboratori, mostre, proiezioni e performance.
Diversi i luoghi di Palermo coinvolti: lo Steri, che sarà cuore pulsante del festival, il museo archeologico regionale Antonio Salinas, il Teatro Massimo, Palazzo Branciforte, il Teatro Biondo, la Galleria d’Arte Moderna, l’Eglise ma anche i centri commerciali Coop.
“Un festival che, proprio perché delle letterature migranti, è un festival della letteratura e dell’arte – ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presente a Villa Niscemi in occasione della conferenza stampa convocata per illustrare l’iniziativa -. Letteratura e arte che nella migrazione, intesa come viaggio e incontro, trovano la propria anima di essenza ed espressione dell’essere umano e del suo essere individuo in una comunità in continua evoluzione”.
L’apertura e la chiusura del festival saranno dedicati a due momenti salienti della storia italiana: il rastrellamento nazifascista del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, di cui quest’anno ricorre il 65esimo anniversario, e gli ottant’anni dall’intoduzione delle leggi razziali italiane. verranno proiettati due film che hanno fatto la storia del cinema: Shoah, di Claude Lanzmann, e Intolerance, di David W. Griffith.
Shoah sarà proiettato il 15 ottobre, alle 21, al Teatro Massimo, che saluterà il pubblico del festival con Intolerance il 22, alle 20, con la sonorizzazione dal vivo del film diretta dalla compositrice e pianista Giulia Tagliavia. Queste le otto scatole narrative su cui è stato suddiviso il programma redatto dal comitato artistico guidato da Davide Camarrone, che è direttore del festival: Dialoghi e attraversamenti, La voie de Marseille, Lettere da vicino, Lost adn (found) in translation, Meticciati, Tempo irregolare, Terre perse, Variazioni e fughe.
“La cultura svolge da sempre il ruolo prezioso di collante per i popoli e il poter godere di differenti popoli e artisti che collaborano e mettono in mostra le loro opere in un melting pot culturale è qualcosa di straordinario e appagante – è il pensiero dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo -. Proprio da questo crogiolo di cultura il festival delle letterature migranti rappresenta un evento ricco di spunti e di personalità che provengono da tutto il mondo”.
Camarrone ha spiegato con queste parole lo spirito della quarta edizione del festival: “Letteratura è una casa. Nasce introno a quest’idea nel tempo drammatico che stiamo vivendo la quarta edizione del festival. Le letterature si nutrono di voci differenti – ha aggiunto -, le accolgono, inducono all’ascolto e all’accoglienza. Un libro è un porto franco al quale si approda senza passaporto”. Secondo Camarrone, inoltre, il programma “dice di miti e passaggi, riflette sul contemporaneo e sulla memoria, ragiona sul nostro Paese, sul Mediterraneo e si spinge in Cina, Francia, Gran Bretagna, Iran, Senegal, Svizzera e Turchia. tanti autori – ha concluso – provenienti da tanti Paesi”.