L’assessore alle Culture del comune di Palermo Adham Darawsha, di origine palestinese, ma palermitano da 20 anni, ritratto con una fionda in mano in una immagine nella installazione fotografica “#quandosonopiccolo”, realizzata da Rori Palazzo, in esposizione nell’atrio di palazzo delle Aquile che ritrae alcuni personaggi palermitani con i giocattoli preferiti della loro infanzia.
A sollevare la polemica il capo gruppo della Lega in consiglio comunale Igor Gelarda che attacca: “Impossibile non collegare quella foto all’Intifada, è una foto inopportuna. Per un palestinese, come il nostro assessore, la fionda non può essere solo un giocattolo, ma non può non alludere all’Intifada o rivolta come correttamente va tradotta la parola in italiano, contro Israele e gli israeliani. Le fionde, a volte anche le frombole, insieme alle bottiglie Molotov e recentemente i coltelli dei lupi solitari palestinesi – sottolinea Gelarda – sono uno dei simboli dell’Intifada. Non voglio entrare nel merito di chi sia buono o chi sia cattivo in quei territori, macchiati da troppo sangue e colpiti da troppo odio, dove in 30 anni si sono contati migliaia di morti tra palestinesi e israeliani. Ma ci sembra inopportuna l’immagine con una fionda in mano di un assessore che dovrebbe rappresentare la cultura, o meglio le culture dei palermitani, specialmente per una installazione fotografica nata per essere vista per la festa di Ognissanti e la ricorrenza dei morti”.