Palermo: l’accordo sui rom porta il sereno tra i residenti di via Felice Emma

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Torna il sereno tra il Comune di Palermo e i residenti di via Felice Emma che alcune settimane fa erano andati sul piede di guerra davanti alla decisione dell’Amministrazione di spostare in un immobile della zona, confiscato alla mafia, alcune famiglie rom provenienti dal campo nomadi della Favorita.

L’accordo raggiunto con le famiglie del quartiere Pagliarelli, che alla fine ha trovato in sintonia anche forze solitamente agli antipodi in consiglio comunale come Sinistra comune e la Lega, prevede che la villa confiscata accolga sia una famiglia Rom che una famiglia di origini italiane inserita nella lista per l’emergenza abitativa, mentre l’area verde diventerà un centro a servizio del quartiere. Adesso il Comune, entro il 31 dicembre, dovrà trovare una sistemazione al resto delle 113 persone del campo, sequestrato dalla magistratura: alcuni andranno all’estero, altre invece saranno ospitate in altri beni confiscati.

“Ero certo che avremmo trovato una soluzione per la questione dell’accoglienza dei nomadi in via Felice Emma. L’accordo raggiunto con i residenti è la dimostrazione della forza dell’accoglienza dei palermitani, della capacità di rispettare le persone: i momenti di difficoltà delle scorse settimane ci hanno confermato che siamo una città accogliente e che non ci sono periferie. Conosco l’animo dei palermitani e da un’occasione negativa siamo arrivati ad una soluzione positiva, quando si comincia a rispettare il diverso ecco che questo e’ il modo migliore per tutelare i propri diritti. Nessuno pensi che eliminiamo un campo rom per spostarlo da un’altra parte”.

Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando che, assieme all’assessore alla cittadinanza solidale, diritto e dignità dell’abitare, beni comuni e partecipazione Giuseppe Mattina, ha illustrato l’accordo raggiunto per assegnare due appartamenti che stanno all’interno delle ville confiscate alla mafia in via Felice Emma. “Abbiamo già abbattuto 14 baracche e il campo rom va smantellato entro il 31 dicembre, lo ha detto la magistratura – ha affermato Orlando – adesso l’impegno dell’amministrazione comunale è quello di eseguire gli interventi che sono stati convenuti”.

Sarà un atto di indirizzo della Giunta a ratificare l’accordo sull’assegnazione dei beni e nello stesso accordo sarà prevista l’esecuzione di una serie di opere pubbliche come la condotta dell’acqua, l’illuminazione pubblica e un sistema di videosorveglianza. “L’obiettivo – ha detto il sindaco – è quello di eliminare le periferie, perché Palermo è fatta da quartieri ed è ora anche di riportare la legalità nei beni confiscati ed è bene che qualcuno che ha ordinato di occupare in via Felice Emma adesso ordini di uscire a chi ha occupato di andare via, perché comunque deve cercarsi un avvocato”. Intanto, restano oltre un centinaio di nomadi da sistemare, circa 80 sono i cittadini rom palermitani presenti nella lista dell’emergenza abitativa.

“E’ stato raggiunto un accordo di mediazione sociale importante, siamo passati dal ‘buffone, buffone’ al grazie per averci incontrato – ha detto l’assessore Giuseppe Mattina . Il percorso che abbiamo intrapreso è un modello, e al di là del risultato riusciamo a costruire un modello tutti assieme, amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, un modello che serve a costruire la città e a combattere la illegalità”.

“Nessuno ha mai pensato di trasferire l’intero campo rom della Favorita in via Felice Emma – ha sottolineato Mattina – ovviamente gli spazi non erano abbastanza sufficienti. L’obiettivo è sempre stato quello di integrare a piccoli gruppi in varie zone della città, noi abbiamo sempre pensato ad un percorso inclusivo. Faremo progetti personalizzati per tutti coloro che fanno parte dell’emergenza abitativa, ciascuno avrà un progetto personalizzato, quindi anche i rom. Per gli spazi comuni delle ville che saranno dati al quartiere, saranno i cittadini secondo un modello di gestione di bene comune a utilizzare e a gestirli”.

“Un ruolo chiave nel percorso di mediazione che ha portato alla definizione dell’accordo lo ha avuto il consigliere comunale della Lega Igor Gelarda che desideriamo ringraziare pubblicamente per essersi subito attivato nell’avvio del tavolo di concertazione con l’Amministrazione ed avere mediato con noi nel corso di questa lunga trattativa. A Gelarda e alla Lega chiediamo di vigilare affinché vengano rispettati tutti i termini dell”accordo”, ha sottolineato Giovanna Di Franco, portavoce del comitato di residenti, che ha anche ringraziato il sindaco Orlando e l’assessore Mattina.

“E’ importante che una soluzione dignitosa per tutti sia stata raggiunta, anche col supporto della mediazione della Lega, in un modello di possibile riorganizzazione del principio di solidarietà ed accoglienza – ha evidenziato Igor Gelarda, protagonista della mediazione tra residenti e Comune -. Altrettanto importante è che questo accordo sia stato fatto con i residenti e non sulla loro testa, non con una “deportazione di massa” ma col trasferimento di un numero di nomadi che possono essere assorbiti da quel tessuto della città senza determinare scompensi”.

“In questi ultimi anni è avvenuto un processo lento di dismissione del campo, dove alcuni anni erano presenti oltre 400 rom – ha detto Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune a Palazzo delle Aquile – oggi siamo arrivati a circa un centinaio. Tantissimi oggi vivono nei palazzi della nostra città e molti di noi nemmeno se ne sono accorti. Hanno fatto bene i cittadini di via Felice Emma a rivendicare i loro diritti”. Tra i presenti anche i consiglieri di maggioranza Dario Chinnici, Pasquale Terrani, Giovanni Lo Cascio e di opposizione Igor Gelarda ed Elio Ficarra (Lega), Viviana Lo Monaco (M5S) e il presidente della Quarta circoscrizione Silvio Moncada.