Palermo: lavoratori Reset senza risposte pronti allo sciopero generale

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“Abbiamo informato l’Amministrazione comunale che se l’incontro con le organizzazioni sindacali non si svolgerà entro lunedì 20 avremmo adottato misure estreme che finora, con grande senso di responsabilità, abbiamo voluto evitare. Ma la misura è colma e i lavoratori di Reset, la società partecipata dal Comune che si occupa di servizi, manutenzioni e verde, saranno direttamente coinvolti fino allo sciopero generale”. Lo afferma Salvo Barone, segretario generale del sindacato Asia.

Al centro della vertenza Reset, gli accordi sottoscritti nel 2014 relativi al ripristino di normali condizioni di lavoro a 40 ore settimanali, con il pieno dispiegamento di tutti gli istituti contrattuali previsti.

“Non è più tollerabile questa lunga attesa per definire una vertenza che si protrae ormai da troppi mesi – spiega Barone – l’amministrazione comunale ha preso degli impegni che non ha mantenuto.  E’ passato troppo tempo, sono state prospettate tante soluzioni, ma oggi la condizione dei lavoratori permane inalterata, aumentano i servizi da rendere alla cittadinanza, ma i costi rimangono sempre gli stessi. L’amministrazione – aggiunge Barone – continua a non considerare questa vertenza un punto cardine per i servizi ai cittadini, mentre si continuano ad utilizzare gli operatori per progetti di pulizia straordinaria della città, quando invece i servizi dovrebbero essere organizzati in maniera strutturale e costante”.

Tutti i sindacati che seguono la vicenda – Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, Cisal-Fiadel, Asia, Alba-Cub, Usb, Ursas-Cisas – hanno chiesto un incontro, prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2019, senza ricevere risposta. I sindacati lo scorso 9 maggio si erano incontrati per una valutazione complessiva della situazione aziendale dopo il nuovo dell’incontro con l’amministrazione comunale già fissato per il 7 maggio.

“Quell’incontro – precisa Barone – avrebbe dovuto fornire risposte conclusive sulla situazione contrattuale e, con l’approvazione del bilancio preventivo 2019 alle porte e le relative previsioni dei contratti di servizio delle aziende partecipate, ci saremmo aspettati una maggiore considerazione. Bisogna scrivere la parola fine alla vertenza, una volta per tutte”, conclude Barone.