“La mozione di sfiducia al sindaco Orlando è l’unico modo per arginare la deriva della città”. Lo dicono i tre consiglieri comunali del Movimento cinque stelle a Palermo, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo, che hanno predisposto una mozione di sfiducia nei confronti di Orlando.
“La maggioranza, se così ancora si può definire, che sostiene il sindaco è priva di progetti e di sostanza e si presenta spaccata su qualsiasi argomento – dicono -. Tutto ciò determina una totale inefficienza amministrativa e manifesta l’esclusiva capacità del sindaco che è quella di fare propaganda e sbandierare idee desuete e inutili per il benessere di Palermo. La città è preda di numerosi problemi ai quali però Orlando e la sua armata Brancaleone non pensano minimamente di trovare soluzioni concrete. Il M5s non può farsi complice di questo intollerabile immobilismo – sostengono Amella, Lo Monaco e Randazzo – e di questa ignobile gestione della cosa pubblica che, giorno dopo giorno, stanno facendo regredire la città. Non è più tempo di sterili chiacchiere: Palermo necessita di una guida attenta e responsabile che guardi al futuro e al funzionamento dei servizi rivolti ai cittadini”.
“Dispiace che i ragazzi del Movimento 5 stelle non abbiano condiviso con il resto dell’opposizione questo tipo di mozione. Sono giovani e ancora inesperti, tuttavia sottoscriveremo la mozione e la voteremo”. Ad annunciare alla Dire il voto favorevole della Lega alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, preparata dal M5s, è il capogruppo del Carroccio a Sala delle Lapidi Igor Gelarda.
“Rientra nei principi della Lega, ma purtroppo non di tutta l’opposizione presente in consiglio comunale, la volontà di liberare la città da Orlando – aggiunge -. Il sindaco non potrà ricandidarsi ma i danni che potrà fare da qui alla scadenza del suo mandato sono enormi e bisogna bloccarlo subito”. Il gruppo consiliare della Lega conta di tre componenti: per la presentazione della mozione di sfiducia sono necessarie 16 firme.