Accoglienza in musica per il premier Giuseppe Conte che ha inaugurato in mattinata l’anno scolastico nella scuola intitolata a padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 e del quale ricorre proprio sabato, con la presenza di Papa Francesco a Palermo, il 25/mo anniversario della morte proprio.
L’orchestra e il coro dell’Istituto Comprensivo “Padre Pino Puglisi”, diretti dal professore Giovan Battista Dioguardi, hanno intonato prima le note dell’Inno di Mameli e poi hanno cantato la canzone “L’aquila maestra”, dedicata a don Puglisi, scritta diversi anni fa dai volontari del Centro Padre Nostro. Per salutare il premier anche il brano “Vivi e sorridi”, un vero e proprio inno della scuola. Tanti gli applausi, rivolti al premier Conte e agli stessi alunni, durante la cerimonia, mentre è scoppiato un lungo applauso quando il presidente nel suo intervento ha ricordato che in serata sarà a Genova per ricordare le vittime del crollo del viadotto Morandi. Al termine, gli studenti hanno consegnato a Conte in una cornice la lettera che padre Puglisi aveva scritto nel 1992 all’allora sindaco Aldo Rizzo per chiedere la scuola media a Brancaccio.
Il preside Andrea Tommaselli: “Dispersione scolastica dal 60 al 7%”
“Oggi è un momento celebrativo, ma anche una opportunità perché il valore educativo della scuola è fondamentale”. Lo ha detto il preside della scuola ”Padre Pino Puglisi” Andrea Tommaselli nel suo intervento di saluto al premier Giuseppe Conte in visita all’istituto di Brancaccio voluto dal sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993. “Fu padre Puglisi a chiedere questa scuola – ha aggiunto Tommaselli – perché i bambini dovevano spostarsi altrove per frequentare la media. Da allora la dispersione scolastica è passata dal 60 al 7 per cento. Il valore della scuola oltre che educativo è sociale, questo è un luogo di inclusione. Lavoriamo da anni assieme al territorio, alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Dal 2000 a oggi sono stati fatti tanti passi avanti e i risultati che abbiamo ottenuto sono la benzina di un motore che ci fa andare avanti”.
“Un cambiamento c’è stato ed è stato forte, un cambiamento irreversibile che va sostenuto e noi siamo chiamati a stare sempre in trincea. Oggi le chiediamo di continuare a sostenerci in questa azione, non ci sottraiamo all’obbligo che riteniamo necessario a raggiungere questo successo. Se ciascuno fa qualcosa allora si può fare un buon lavoro”, ha concluso Tommaselli.
Presente a Brancaccio l’arcivescovo Corrado Lorefice
Siparietto tra i giornalisti e l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice che al suo arrivo nella scuola padre Pino Puglisi, in attesa del premier Giuseppe Conte, accogliendo l’invito dei cronisti li ha benedetti con il segno della croce. A sua volta Lorefice sorridendo, un riferimento alla visita di domani di Papa Francesco, ha replicato ai giornalisti: “Anche io ho bisogno della vostra benedizione”.
“Solo chi custodisce la valenza della semplicità, dell’umiltà può essere efficace per svolgere il servizio che ci viene affidato e oggi stiamo offrendo un senso comunitario della vita”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice questa mattina nella scuola padre Pino Puglisi, a Brancaccio, davanti al premier Giuseppe Conte, in visita nell’istituto voluto dal sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993. “Sentitevi abbracciati – ha detto Lorefice ai ragazzi e agli insegnanti – questo non è un mero atto celebrativo, oggi lo Stato è rappresentato al vertice con il presidente del Consiglio, con i rappresentanti delle istituzioni, con la chiesa e noi siamo vostro servitori. Abbiamo grosse responsabilità – ha aggiunto – e voi ci dovete chiedere conto con la vitalità tipica di voi giovani. Ci troviamo in una Palermo che ha vissuto momenti difficili e ha visto passare fiumi di sangue in nome della giustizia, della legalità e della fede. Fiumi di sangue versati perché c’è chi ha creduto nella nostra Italia”.
Conte ha assicurato che a Brancaccio si faranno asilo nido, agorò e campetto
“L’asilo nido e l’agorà di Brancaccio, intitolata al nostro Beato Giuseppe Puglisi e a Papa Francesco, oltre che il campetto dell’istituto Padre Pino Puglisi saranno realizzati”. Lo ha detto il presidente del Centro Padre Nostro Maurizio Artale, subito dopo l’incontro privato che il premier Giuseppe Conte ha avuto con il preside Andrea Tommaselli, Franco Puglisi, fratello di padre Puglisi, gli insegnanti, alla presenza del sottosegretario Vito Crimi, originario proprio di Brancaccio, dell’arcivescovo Corrado Lorefice, del prefetto Antonella De Miro e del professore Domenico Buccheri, componente della Giunta esecutiva del consiglio d’istituto. “Abbiamo realizzato a nostre spese le due progettazioni definitive che riguardano l’asilo e la piazza – ha spiegato Maurizio Artale – che ci sono costate circa 150 mila euro perché l’Amministrazione comunale ci ha detto che non aveva i fondi ma che è pronta a chiedere al Governo e all’Unione europea, il Centro Padre Nostro li donerà al Comune che li inserirà nel piano triennale delle opere pubbliche, previo parere della commissione consiliare e del Consiglio comunale. Il premier Giuseppe Conte – ha aggiunto Artale – quando abbiamo spiegato cosa serve e quanto serve ci ha promesso raccomandando: ‘Se io metto i soldi, voi mi dovete assicurare che il sindaco li deve spendere per queste opere’. E ha compreso anche il campetto della scuola”, ha concluso Artale.
Intitolata a padre Puglisi la piazza Anita Garibaldi dove fu ucciso dalla mafia
Una piazzetta dedicata a Palermo a don Pino Puglisi, a 25 anni dal suo assassinio: da oggi piazzale Anita Garibaldi – dove al civico 5 si trova quella che fu l’abitazione del parroco, dal 25 maggio 2014 diventata “Casa museo del beato Giuseppe Puglisi” – muta la propria denominazione in piazzetta Beato Padre Pino Puglisi. Il piazzale è il luogo dove il sacerdote è stato ucciso il 15 settembre del ’93. Per il sindaco Leoluca Orlando, si tratta “di un ulteriore modo per confermare la gratitudine e l’affetto della città per Don Pino e per conservare la memoria”.