Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Giuseppe Caronia, proprietario del bar Alba, che però al momento non potrà esercitare attività d’impresa. Stesso provvedimento per Marcello Madonia che invece potrà tornare a fare l’avvocato.
Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, presieduto da Raffale Malizia, nell’ambito dell’inchiesta che il 19 luglio è sfociata nel sequestro delle due sedi del bar Alba, ubicate in piazza Don Bosco a Palermo e in viale Margherita di Savoia a Valdesi.
L’operazione, denominata “Alba finale” del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza, ha indagato sulla bancarotta delle società che da 2009 ad oggi si sono susseguite nella gestione dei due noti locali palermitani.
Caronia e Madonia fanno parte della Apr, la società che ha rilevato il bar Alba dalla vecchia gestione di cui faceva parte anche Giuseppe Tarantino, considerato un prestanome del presunto boss Giuseppe Corona. Sono entrambi accusati di bancarotta fraudolenta.
I legali di Caronia, gli avvocati Ninni Reina, Angelo Mangione e Marco Lo Giudice, sostengono invece che Caronia, ex sindacalista, abbia salvato il bar Alba di piazza Don Bosco dalla gestione precedente e senza alcuna irregolarità. “La magistratura accerterà fatti e responsabilità e la mia assoluta estraneità ai reati contestati” ha scritto in una nota Giuseppe Caronia. Nonostante l’indagine le due sedi del bar sono sempre rimaste aperte.