La zona industriale di Brancaccio abbandonata al degrado, tra rifiuti di ogni genere e mancanza di illuminazione pubblica con residenti e lavoratori costretti a convivere con la spazzatura, anche pericolosa per la salute, senza luce e con le strade dissestate. La realizzazione di diversi centri commerciali ha fatto diventare il quartiere di Brancaccio un’area molto trafficata, oltre ad essere altamente popolata dai residenti.
E oggi per mettere fine ai disservizi non si capisce più a chi appartengano le aree e chi deve intervenire: se è compito del Comune oppure l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, ex consorzio Asi (Aree per Sviluppo Industriale), che comprende in provincia di Palermo, oltre gli agglomerati industriali di Termini Imerese, Carini e l’area artigianale di Lercara Friddi, anche la zona regionale denominata Zir Brancaccio.
Per questa ragione, il capo gruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo delle Aquile, Francesco Scarpinato, ha presentato una interrogazione perché secondo quanto previsto dallo statuto dell’Irsap, quest’ultimo “Progetta, realizza e gestisce le opere infrastrutturali ed i servizi destinati alle imprese insediate anche mediante procedure di finanza di progetto“. E inoltre, come si legge nell’interrogazione di Scarpinato, “in base a quanto specificato nel verbale del 6 settembre 2011, a seguito di incontro tra il comune di Palermo e il rappresentante del consorzio Asi quest’ultimo dichiarò la disponibilità a cedere le strade e gli impianti dell’ex agglomerato industriale, dopo avere completato le opere di manutenzione straordinaria necessarie al ripristino delle funzionalità dei sotto servizi e manto stradale”. Fatti mai avvenuti negli anni e interventi di manutenzione ordinaria da parte del consorzio mai stati realizzati, come sostiene Scarpinato.
“Oggi quegli interventi che dovevano essere di manutenzione ordinaria – spiega Francesco Scarpinato – sono diventati di manutenzione straordinaria, dunque, è urgente ripristinare l’illuminazione, il manto stradale, e organizzare la raccolta dei rifiuti urbani e speciali, visto l’abbandono in cui versa la zona”. “Il Comune – si legge nell’interrogazione di Scarpinato – anche se non proprietario, per tutelare la salute dei cittadini ha disposto alla Rap alcuni interventi provvisori per il ripristino del manto stradale e la raccolta dei rifiuti. Inoltre, sempre il Comune ha dato la disponibilità a interloquire con il commissario ad acta dell’ente per entrare in possesso delle strade adibite al traffico veicolare. Ma non vi è stata la disponibilità dell’Irsap di effettuare i lavori infrastrutturali e di cedere al Comune le strade e gli impianti dell’agglomerato industriale”.
Intanto, Orlando ha emesso un’ordinanza sindacale con la quale ha disposto ad Irsap di ripristinare gli impianti di illuminazione e del manto stradale di via Testasecca e via Pecoraino, dando 15 giorni per la comunicazione di avvio dei lavori, e in caso di inadempimento di quest’ultimo il Comune avrebbe eseguito direttamente gli interventi procedendo in danno ad Irsap. Il direttore generale Irsap ha risposto che”la legge prevede il trasferimento delle strade al Comune, che non può ordinare lavori di milioni di euro ad un ente che vive di finanza derivata, ma può ordinare la chiusura del transito delle strade in caso di pericolosità. Su Brancaccio sono stati programmati, progettati e finanziati interventi mirati ed è in corso la verifica della progettazione esecutiva dei lavori richiesti. Irsap che non è proprietario delle strade è immediatamente disponibile alla consegna delle stesse su disposizione del commissario ad acta per la liquidazione“.
Nell’interrogazione Scarpinato chiede inoltre, “se è stato istituito un tavolo tecnico tra amministrazione e Irsap per predisporre gli atti necessari per la cessione di tutte le strade al Comune di Palermo e degli impianti ricadenti dell’ex area industriale di Brancaccio; e se alla luce della grave situazione il Comune anche in via straordinaria, nelle more di regolarizzazione di quanto in parola, a tutela dei residenti e dei lavoratori vorrà adottare con immediatezza tutte le risoluzioni del caso per eliminare le discariche a cielo aperto e ripristinare i punti luce non funzionanti”.
“Dobbiamo intervenire con la convocazione di un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati – conclude Francesco Scarpinato – a tutela dei cittadini i quali, pagando le tasse hanno diritto all’erogazione dei servizi, ma hanno anche diritto alla salute e alla sicurezza”.