Vari servizi comunali di Palermo come quelli agli sportelli municipali, il funzionamento della piscina e l’operatività della Polizia municipale, potrebbero subire rallentamenti o addirittura chiusure a partire dal 30 agosto. A segnalare il rischio del blocco di queste attività sono Lillo Sanfratello (Cgil Fp), Mario Basile (Cisl Fp), Nicola Scaglione (Csa), Salvatore Sampino e Ilio Martines (Uil Fpl).
“L’amministrazione – hanno denunciato i sindacalisti – per evitare possibili condanne per danno erariale, dopo i rilievi del Ministero dell’economia e delle Finanze, ha scelto unilateralmente di tagliare alcuni istituti contrattuali”. Secondo quanto sostengono Sanfratello, Basile, Scaglione, Sampino e Martines, sospendendo questi istituti contrattuali, verrebbe meno la copertura finanziaria e di fatto si sospenderebbero i servizi alla cittadinanza.
“A causa di questa decisione, presa solo per sfuggire a responsabilità di tipo erariale – hanno continuato – a Palermo capitale della cultura, sarebbero penalizzati, per esempio, i lavoratori comunali impegnati nei servizi dedicati agli ambiti culturali. Sarebbe a rischio persino l’operato della Polizia municipale”. I sindacati hanno proposto soluzioni alternative, quali l’utilizzazione del Decreto “salva Roma” o lo stralcio delle criticità sul Fondo. Ciò, a detta dei sindacati, potrebbe consentire per il 2018, di applicare le misure previste dal nuovo Contratto Nazionale.
“Dall’amministrazione – hanno proseguito i 5 sindacalisti – è arrivato un secco no rispetto alle ipotesi alternative e nonostante siano palesi gli effetti nefasti della loro scelta sui servizi ai cittadini. I vertici comunali invece di difendersi davanti al Mef e alla Corte dei Conti, mettono in serio pericolo la funzionalità dell’intera città”.