Palermo: tensione tra Rap e Comune, il direttore si dimette, Norata forse venerdì

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“Domani è in programma un cda per l’approvazione di importanti atti gestionali, ma se non arriveranno segnali chiari dal sindaco Orlando e dai dirigenti comunali rassegnerò le mie dimissioni”. Lo dice Giuseppe Norata, presidente della Rap l’azienda controllata dal comune di Palermo che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti in città. Tra vertici dell’azienda e amministrazione comunale ormai si è arrivati ai ferri corti tanto che il direttore generale Roberto Li Causi ha presentato le dimissioni al consiglio di amministrazione che le discuterà domani. Potrebbero dimettersi presidente e direttore assieme.

Il sindaco Leoluca Orlando nel pomeriggio ha convocato i sindacati ma non la società. “La considero una forzatura e una grave mancanza di rispetto – aggiunge Norata – un atto che sinceramente non mi aspettavo dopo che ho dato tutto per quest’azienda e per questa città, accollandomi responsabilità importanti”.

Da settimane tra comune e Rap c’è alta tensione con i sindacati che hanno dichiarato lo stato d’agitazione. I problemi sono affiorati per una serie di motivi: la mancata ricapitalizzazione, la riduzione in bilancio di alcuni servizi, 50 milioni di crediti che devono essere riscossi, 7,5 milioni della Regione che non arrivano, 21 milioni di extra-costi con fattura emessa da Rap e respinta dal comune che non ha soldi e che Rap ha riproposto. L’azienda negli ultimi mesi ha perso la manutenzione delle strade, il monitoraggio di strade e smog, lascerà la pulizia degli uffici giudiziari e ha subìto anche il taglio nel bilancio 2020 delle derattizzazioni e sanificazioni. Intanto, domani è convocato un tavolo tecnico sul piano economico e finanziario della Tari che deve essere approvato dal consiglio, il quale attende il provvedimento dalla giunta. Il Comune avrebbe chiesto a Rap di tagliare dal piano 10 milioni.

francesco scarpinato

“La situazione della Rap è oggi più critica che mai – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato –   i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, l’azienda vanta crediti per 50 milioni e la situazione economica dell’azienda è sempre più in bilico, tanto che è stata rifiutata la fattura sugli extra-costi 2020 da 21 milioni a causa del mancato invio al consiglio comunale del Pef Tari 2020. Gli allarmi da me lanciati in questi mesi sono rimasti inascoltati e oggi la città si trova a dover fare i conti con l’ennesimo scontro tra i vertici dell’azienda e il Comune, a pagarne le conseguenze sono i palermitani e i lavoratori a cui non sono ancora stati pagati gli stipendi di gennaio. E’ indispensabile a questo punto che il consiglio comunale intervenga convocando immediatamente il sindaco in Aula: la città non merita di assistere a questo indecoroso scaricabarile” conclude Francesco Scarpinato”.

“Invito il cda della Rap a respingere le dimissioni del direttore generale Roberto Li Causi e chiedo al sindaco Orlando di convocare un tavolo tecnico e politico che superi i problemi che hanno provocato anche lo stato di agitazione dei sindacati: proprio nel momento in cui la Regione ha autorizzato il progetto sulla sesta vasca, dando ossigeno alla raccolta dei rifiuti, e l’iter della settima sembra viaggiare spedito, rischiamo di mandare tutto all’aria per uno scontro fra il Comune e la sua partecipata che è assolutamente incomprensibile agli occhi dei palermitani. Poi bisognerà anche capire come sia stato possibile arrivare a questo punto e di chi sia la responsabilità politica di questo fallimento”, dice Toni Sala di Avanti Insieme.