Parenti e amici assunti nei centri d’accoglienza, indagine della magistratura catanese

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Il sistema dell’accoglienza degli immigrati sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati. Adesso non sono soltanto le gare d’appalto, ma anche le assunzioni nel Cara di Mineo e nei Sistemi di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) l’obiettivo dell’inchiesta aperta dalla Procura di Caltagirone sulla presunta “parentopoli” che interessa nove comuni del Catanese.

Al centro delle indagini un migliaio di posti di lavoro tra il Cara di Mineo e gli Spar, nel Calatino. La rete di presunti collegamenti, familiare o di comunanza politica o sindacale negli Sprar, sono ricostruiti dal quotidiano La Sicilia. Tra gli assunti ci sarebbero parenti di amministratori, consiglieri comunali o candidati non eletti o rimasti disoccupati. Comuni che userebbero anche contributi ricevuti dal Consorzio Terra d’accoglienza per iniziative collaterali come feste locali, spettacoli, mercatini, sagre e illuminazioni.

Il Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo è la centro di altre due inchieste aperte dalla Procura di Caltagirone e da quella Distrettuale di Catania anche sull’assegnazione degli appalti per la sua gestione. In uno di questi, antecedente all’ultimo di 97 milioni di euro, sarebbe indagato, per turbativa d’asta e abuso d’ufficio, anche il sottosegretario all’Agricoltura e leader del Ncd in Sicilia, Giuseppe Castiglione.