
Pd esplosivo: a Fabrizio Ferrandelli scade la tessera e decide di lasciare il partito. Il più giovane candidato a sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli non è più nel Pd. “E’ scaduta la mia tessera, non la rinnovo. Basta, proseguo per la mia strada”, dice Ferrandelli intercettato dall’Ansa in piazza Sant’Oliva, a Palermo. Chiusura d’anno con i botti per il Partito democratico che rischia di “fare il botto”. Il Pd, infatti, appare dilaniato e lacerato in vista delle prossime lezioni amministrative, con diversi maggiorenti che puntano a sostenere la ricandidatura dell’attuale sindaco Leoluca Orlando.
E con i renziani, e non solo i renziani, che vorrebbero trovare un loro candidato, quanto meno un candidato che possa essere uomo/donna simbolo del Partito democratico. Come aveva dichiarato mercoledì scorso, durante la direzione provinciale, il segretario provinciale di Palermo Carmelo Miceli: “A metà gennaio il Pd dovrà aver individuato le sue proposte per le amministrative di Palermo. E’ il momento di fare delle scelte e a chi mi dice di scegliere fra le due scelte che ci sono in campo, io dico che il Pd ha il dovere di presentare una sua proposta”.
Tornando a Ferrandelli, era stato eletto all’Ars nel Pd e poi dimessosi nell’estate del 2015, ha prima creato il movimento dei “Coraggiosi”, poi “Palermocrazia”, col quale sta facendo campagna elettorale avendo deciso da tempo tentare la corsa alla poltrona più importante di a Palazzo delle Aquile. Ha anche aperto di recente il comitato elettorale, in piazza Sturzo, con tanto di gigantografia della sua immagine. Ma a tanti del suo ormai ex partito, evidentemente, non è andata giù questa sua voglia di affrancarsi dal simbolo, dallo stesso partito e dallo schieramento di centrosinistra per accogliere nel suo progetto di città tutti coloro che vogliono cambiare senza per forza transitare tra i grillini.
Il botta e risposta non si è fatto attendere più di tanto. “Apprendiamo dalla stampa che Ferrandelli lascia il Pd. Probabilmente avrà già un’altra tessera di partito in tasca. Ormai è un collezionista”, ribatte Antonio Rubino, responsabile organizzazione del Pd siciliano commentando il mancato rinnovo della tessera Pd da parte di Fabrizio Ferrandelli. “Avrei fatto a meno di intervenire – aggiunge – ma leggere l’ennesima offesa verso quel partito, il Partito Democratico, che gli ha consentito prima di vincere alle primarie 2012 e pochi mesi dopo di essere eletto all’Ars, è veramente troppo”.
“Sarebbe utile – sottolinea Rubino – che il novello “cuffariano” raccontasse la verità: dopo aver girato tutti i partiti del centro sinistra e tutte le correnti di questi, dopo aver beneficiato del Pd ed ora che la sua credibilità politica è pari a zero, fa l’antipolitico. Nell’augurargli buona fortuna – conclude – mi sento di poter dire che delle sue offese e delle sue sceneggiate non sentiremo la mancanza”.
Il Pd conclude il 2016 tra tensioni, frecciate al veleno tra chi stava dentro una stessa casa; una casa che almeno a Palermo appare sempre più traballante e che rischia di implodere da un momento all’altro. Tra i primi ad ipotizzare l’endorsement verso Leoluca Orlando era stato già l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, che di Orlando nel 2000 fu assessore comunale al Bilancio, prima che “il professore” si dimettesse per candidarsi a Palazzo d’Orleans.
Possibilità rilanciata anche sulle pagine de ilsitodisicilia.it proprio nei giorni scorsi da Pino Apprendi, che nel Pd sta con Roberto Speranza, il quale in un’intervista ha parlato di “dialogo” con l’attuale primo cittadino per le prossime elezioni comunali. Ma il sostegno a Leoluca Orlando lo ha assicurato anche l’ex consigliere comunale Ninni Terminelli che in un post ha scritto su Facebook: “Continuo a pensare che l’unica strada per il Pd, a Palermo, sia quella del sostegno alla candidatura a Sindaco di Leoluca Orlando. Oggi non esistono altre soluzioni”. E a proposito della situazione interna al partito sulla questione amministrative Palermo, sulle lacerazioni lo stesso Terminelli ha scrittoi sempre su Facebook: “Sul futuro di Palermo: proseguire con coerenza la battaglia politica interna nel partito a qualsiasi costo o scegliere solo e in ogni caso la propria coerenza e la propria storia per amore della città?”. (g.r.)