Per gestire i migranti, l’Italia impari dalla Cina di Michele Geraci

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Il nuovo Ministro dell’Interno, Matteo Salvini è andato in Sicilia a visitare i centri di accoglienza profughi per comprendere quali iniziative il nuovo governo dovrà portare avanti nei prossimi mesi. Come stabilizzare i flussi migratori dall’Africa? La Cina credo possa offrire una soluzione, forse una delle poche.

Uno dei cinque pilastri fondamentali del successo economico cinese (crescita del Pil del 9,5% annuo per quarant’anni consecutivi, cosa mai successa nella storia dell’umanità) è stato il modello che si basa su: prima costruire infrastrutture e urbanizzare, poi accogliere i migranti.

La Cina sta cercando, non perché sia Babbo Natale, ma perché ha interessi economici, di stabilizzare la situazione economica in Africa. Da quando la Cina investe in Africa, negli ultimi 15 anni, il tasso di povertà nel continente ha incominciato a diminuire dal 50% a circa il 40%.

L’Italia deve ben comprendere, come io ormai predico da anni, che la Cina è sia una sfida che un’opportunità, ma va prima ben studiata, compresa (come detto a Piacenza) e approcciata in modo sistemico. Il paese deve svegliarsi e da un lato, sapersi difendere dalle sfide mentre dall’altro, non deve farsi sfuggire le opportunità (forse mancanza più grave ancora). Il tutto deve svolgersi in modo coordinato tra tutte le entità del paese: governo, aziende e singoli cittadini. Solo in questo modo si può veramente rafforzare la cooperazione con paesi terzi e comprendere cosa significa la Via della Seta, la Banca asiatica d’investimento per le infrastrutture (AIIB), il Silk Road Fund e tanto, tanto altro. (di michele geraci per agi.it)