In molte nazioni del mondo sono in corso iniziative per sottrarre alla pena capitale Noura Houssein mentre su Change.org è stata lanciata una petizione online. Ma anche Palermo si sta mobilitando per salvare la vita della ragazza sudanese condannata all’impiccagione da un tribunale del suo Paese per aver pugnalato a morte il marito che la stava violentando per l’ennesima volta.
Noura, che adesso ha 19 anni, è stata una sposa-bambina, costretta dai familiari ad un matrimonio con un uomo molto più grande di lei, quando aveva appena 13 anni. In Sudan infatti la legge autorizza le nozze dopo i 10 anni d’età. Per un paio d’anni Noura era riuscita, con la complicità di una zia e con la scusa degli studi da completare, a nascondersi e ad evitare la convivenza con lo sposo. Poi non ha potuto più sottrarsi e l’uomo l’ha portata in casa propria e l’ha violentata mentre due suoi fratelli e un cugino la tenevano ferma. Ma dopo un nuovo stupro la ragazzina si è ribellata e, afferrato un coltello da cucina, ha colpito il suo aguzzino.
Dopo il delitto Noura ha cercato rifugio presso i genitori, ma il padre l’ha consegnata alla polizia. Non avendo ricevuto il perdono da parte dei familiari del marito, Noura è stata processata e condannata a morte, poiché il tribunale di Omdurman l’ha ritenuta colpevole di omicidio. Venerdì 18 maggio, dalle 19, davanti al teatro Massimo, i palermitani potranno partecipare alla fiaccolata organizzata per salvare la vita di questa ragazza e per chiedere al presidente sudanese Omar Hasan Ahmad al-Bashir, di concederle la grazia e rilasciarla immediatamente.
La manifestazione, organizzata anche per fermare l’orrenda consuetudine delle spose-bambine, vedrà la presenza di esponenti del modo politico di ogni colore, tra cui gli assessori comunali Giuseppe Mattina e Giovanna Marano e il consigliere comunale pentastellato Igor Gelarda, che è uno dei promotori dell’iniziativa. “Si tratta di un momento di estrema importanza per manifestare la nostra solidarietà, la nostra vicinanza e la nostra presa di distanza da questo problema gravissimo delle spose-bambine – ha dichiarato la vice presidente della consulta delle migrazioni Sumi Aktar – un momento al quale vorremmo che partecipasse tutta la città di Palermo.