Perizia della Procura: 200 le firme false dei Cinquestelle

0
33
firme false

Sono circa duecento le firme false dei Cinquestelle presentate in calce alla lista per le elezioni comunali  del 2012. Lo ha stabilito la consulenza fatta realizzare dalla Procura di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta alterazione delle sottoscrizioni a sostegno della lista presentata cinque anni fa dai pentastellati.

Tra gli indagati i parlamentari nazionali Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita che si sono rifiutati di collaborare con i magistrati, avvalendosi della facoltà di non rispondere e negando il saggio grafico. Sono stati sospesi dal movimento. Tra gli indagati anche i deputati regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, che invece hanno collaborato con gli inquirenti e si sono autosospesi.

Secondo quanto si è appreso, nei tre volumi depositati oggi dagli esperti nominati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari, sarebbero emerse conferme alle tesi investigative. La Digos aveva sostenuto che a mettere un gran numero di firme, al posto dei sostenitori del M5S, sarebbero stati alcuni dei 13 indagati dalla procura di Palermo. Partendo dalle testimonianze di quattro attivisti e dalla confessione di una dei sottoscrittori, la deputata dell’Ars La Rocca, la Procura di Palermo ha ipotizzato che i falsi fossero stati commessi per rimediare a un errore formale che avrebbe potuto compromettere la valida presentazione della lista.