Sono più gli scontenti che i soddisfatti per quanto è stato deciso dai vertici del Partitro democratico in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Scatenato l’ex assessore all’Agricoltura del governo Crocetta, Antonello Cracolici, uno dei massimi esponenti del partito non solo a Palermo.
“Alla Direzione nazionale – dice Cracolici – ho votato contro i nomi proposti per le liste del Pd, soprattutto per quelle siciliane. Sono consapevole che questo gesto apre una ferita, e che occorrerà diverso tempo per rimarginarla. Il Pd ha perso il senso dell’essere un luogo politico plurale. Si sono cancellate storie percorsi: si tenta di chiamarlo “rinnovamento” ma è semplicemente cancellazione delle differenze, delle storie e in particolare della Sinistra. Non potevo stare zitto. Non posso stare zitto. Ognuno – aggiunge Cracolici – dovrà assumersi tutta responsabilità di quanto sta avvenendo. Il “dopo 4 marzo” rischia di presentarsi come il tempo di ulteriori divisioni e ulteriori addii. Ma chissà, forse in definitiva è quello che si vuole”, afferma il deputato regionale del Pd.
Poi Cracolici non rinuncia alle bordate contro il sindaco Leoluca orlando che da qualche giorni ha deciso di aderire al Pd. “La politica – dice Cracolici all’AdnKronos- è ormai diventata un supermarket dove ognuno compra, svende, sceglie con un’idea diseducativa e devastante. Io sono contento che Orlando annunci l’ingresso nel Pd, gli do il benvenuto, mi dispiace, però, che lo abbia fatto solo ora perché ha dato a questa adesione il valore di quello che è: ha negoziato l’adesione in cambio di una candidatura. Tutti possono cogliere nel tempo in cui è maturata questa scelta le ragioni per cui è stata fatta. C’è stato uno scambio, lo capirebbero anche i bambini”, commenta con l’Adnkronos l’ingresso del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel Partito democratico.
Un’adesione che ha annunciato lo stesso primo cittadino durante una conferenza stampa convocata giovedì scorso a Palazzo delle Aquile alla presenza, tra gli altri, del suo braccio destro, Fabio Giambrone, oggi capolista alla Camera a Palermo. “Quella di Orlando non mi sembra l’adesione di una persona convinta, ma di una persona che ha usato il momento per portare a casa qualcosa di utile per sé. Anche la sua storia politica avrebbe meritato qualcosa di meglio… Resta il fatto – aggiunge Cracolici – che io sono tra coloro che dicono che doveva farlo prima. Ora immagino che Orlando sappia che entrare in un partito ha anche degli obblighi”.