Un trionfo che è più di un trionfo. Un trionfo che è un “cappotto” e che ha fatto saltare il banco. La vittoria schiacciante del Movimento 5 Stelle ha sorpreso tutti, i politici di lungo corso, gli addetti ai lavori e non e perfino gli stessi attivisti grillini. Un trionfo che ha creato un problema: l’assegnazione dei seggi. I pentastellati infatti, oltre all’en plein nei 28 collegi uninominali, hanno conquistato 25 seggi, tra Camera e Senato, nella quota proporzionale. Troppi rispetto ai candidati inseriti nelle liste.
Chi ha vinto la sfida nei collegi uninominali lascia il posto nel proporzionale facendo scattare così lo scorrimento delle liste che però potevano contenere solo quattro nomi, pochi rispetto ai seggi ottenuti dal Movimento 5 stelle. “Che si fa? Diciamo innanzi tutto che questa situazione è frutto di una legge elettorale insensata che rispecchia perfettamente la pochezza di chi l’ha concepita”, commenta all’Adnkronos Ignazio Corrao, eurodeputato e coordinatore nazionale della campagna elettorale del Movimento.
“Intanto è assolutamente impensabile che i seggi vengano assegnati ad altri partiti – afferma Ignazio Corrao – Per quanto riguarda la Camera, sembra che la legge preveda che siano riattribuiti su base nazionale in altri collegi. Diversa è la situazione al Senato dove i seggi sono attribuiti su base regionale e noi abbiamo eletto tutti i nostri candidati. Logica vorrebbe che si procedesse alla stessa maniera ma vedremo”.
“Non ci dubbi: è stato un risultato epocale, abbiamo scritto un’esaltante pagina di storia. Abbiamo sfiorato il 50 per cento dei consensi, con percentuali enormi in alcuni comuni come Priolo Gargallo, dove siamo andati oltre al 71 per cento, e Raffadali, nella terra di Totò Cuffaro, vicinissima al 70 per cento. Abbiamo sfondato anche nel Messinese, nella terra di Genovese. Abbiamo portato dentro le istituzioni 53 cittadini, mandando a casa tanti brontosauri della politica, a dimostrazione che la politica dal basso, fuori dalle segreterie di partito, si può fare, eccome”. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Valentina Zafarana, commenta così il risultato ottenuto dal M5S in Sicilia alle Politiche di domenica scorsa.
“Questo non è solo un voto di protesta – prosegue Zafarana -, i siciliani, soprattutto, hanno dato fiducia al nostro programma e alle nostre idee, ci faremo in quattro per non deluderli”. Soddisfattissimi anche tutti gli altri deputati a Sala d’Ercole. “La Sicilia – dicono i pentastellati – si conferma uno degli assi portanti del Movimento e siamo fiduciosi che troverà enorme vantaggio da un eventuale esecutivo nazionale a 5stelle, che certamente rimedierà a tanti torti subiti dall’Isola nel passato, quando è stata praticamente ignorata. Noi, dal canto nostro, ci sentiamo obbligati a dare ancora di più all’Ars, dove siamo determinatissimi a lasciare il segno, ancora di più rispetto alla scorsa legislatura. Musumeci è avvisato, finora il suo governo ha brillato per la sua inconsistenza -concludono i parlamentari- e per le esternazioni indecenti e insopportabili di Sgarbi, cosa che la lasciato evidenti tracce dentro le urne”.
“La Sicilia – si legge nel blog del Movimento 5 stelle – ha sempre dimostrato di essere pronta al cambiamento, un cambiamento mancato (per poco) a novembre per colpa degli impresentabili e dei loro voti inquinati, e che oggi – con quasi il 50% di preferenze al M5S – ha avuto la sua rivincita. Adesso i siciliani possono contare su un esercito a 5 stelle pronto a rappresentare al meglio, e come mai prima, la nostra amata Sicilia”.