Chiesta la riapertura dell’istruttoria al processo d’Appello per la cosiddetta trattativa Stato-mafia. L’istanza è stata presentata dal sostituto procuratore generale Giuseppe Fici al fine di acquisire, tra le altre cose, il verbale delle ultime dichiarazioni di Giovanni Brusca, dell’ottobre 2018, secondo cui il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e Silvio Berlusconi si sarebbero incontrati.
Un fatto appreso dal boss nel 1995 durante un summit mafioso nel Trapanese. Leoluca Bagarella era stato da poco arrestato ed erano presenti anche i capomafia Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, e Nicola Di Trapani. Queste dichiarazioni sono già entrate nell’abbreviato in cui è imputato l’ex ministro Calogero Mannino, assolto in primo grado.
Oggi nel processo principale, che si svolge davanti alla Corte di assise d’appello presieduta da Angelo Pellino (a latere Vittorio Anania), il sostituto procuratore generale ne ha chiesto l’acquisizione, insieme anche al verbale delle dichiarazioni di uno degli ultimi collaboratori di giustizia, Filippo Bisconti, sempre riferite a Calogero Mannino. In caso di mancato consenso delle parti, Fici chiede, in subordine, di potere sentire Giovanni Brusca, Mannino e Subranni.
In primo grado la Corte di Assise, poco più di un anno fa, aveva condannato a 12 di carcere l’ex senatore Marcello Dell’Utri e gli ex carabinieri del Ros, Mario Mori e Antonio Subranni; stessa pena per Antonino Cinà, medico e fedelissimo di Totò Riina; condanna a 8 anni di reclusione per l’ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno e a 28 anni per il boss Leoluca Bagarella; pena di 8 anni per Massimo Ciancimino per calunnia nei confronti dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro.
L’accusa ha esibito alla Corte e messo a disposizione delle difese, chiedendone l’acquisizione, anche la documentazione relativa alle prime indagini sull’omicidio di Giuseppe Impastato, condotte dall’allora maggiore Antonio Subranni, all’epoca comandante del reparto Operativo dei carabinieri di Palermo.
Inoltre il pg, cominciando dalle posizioni di Mori, De Donno e Subranni, ha dato parere negativo a tutte le richieste di audizioni avanzate (tra cui Ilda Bocassini, Antonio Di Pietro e Vladimir Putin). Il processo è stato rinviato all’11 luglio quando il pg di esprimerà sulle altre posizioni e richieste delle difese, tra cui quella Di Dell’Utri, i cui legali hanno chiesto la riapertura dell’istruttoria dibattimentale per sentire la vittima delle minacce mafiose, l’ex premier Silvio Berlusconi. La Corte si esprimerà su tali richieste nell’udienza dell’11 o in quella successiva. (Fonte Agi)