Tangenti all’aeroporto di Palermo: la Procura chiede per Helg 5 anni e 4 mesi

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La pena a cinque anni e quattro mesi per Roberto Helg, l’ex presidente di Confcommercio Palermo arrestato a marzo mentre intascava una tangente di 100mila euro, è stata chiesta al termine della requisitoria dai pm della Procura di Palermo. Il procuratore aggiunto Dino Petralia e i pm Claudia Ferrari e Luca Battinieri, che hanno coordinato l’inchiesta, hanno chiesto la pena a cinque anni e quattro mesi partendo dalla pena base di otto anni ma ridotta perché il processo a Helg si celebra con il rito abbreviato. Helg, presente in aula, ha assistito in silenzio alla requisitoria. Adesso tocca alle parti civili e poi alla difesa. Il giudice Daniela Cardamone potrebbe emettere la sentenza già entro oggi.

 

“Abbiamo assistito alla sequenza di un delitto perfetto…”. Con queste parole il Procuratore aggiunto di Palermo, Dino Petralia ha iniziato la requisitoria del processo a carico di Roberto Helg, l’ex Presidente di Confcommercio Palermo arrestato lo scorso 2 marzo mentre intascava una tangente da 100 mila euro.

 

L’aggiunto Petralia, che ha coordinato l’inchiesta su Helg con i pm Claudia Ferrare e Luca Battinieri, ha ripercorso la vicenda della tangente chiesta da Helg, ritenuto fino ad allora un paladino dell’antimafia. La Procura è convinta che per Helg non sia stata la prima volta.

 

“Non c’è stata una pianificazione – dice Petralia – La naturalezza con cui ha agito Helg, fa pensare a una assuefazione dell’imputato” alla richiesta di tangenti. Per la Procura la condotta di Helg “è la condotta emblematica dell’estorsore, una condotta che lascia trasparire inequivocabilmente una familiarità dell’imputato alla commissione del delitto di specie”.

 

Palazzolo non c’è perché impegnato fuori Palermo, ma sono presenti i suoi figli. Dopo la requisitoria dei pm tocca alle parti civili e poi alla difesa di Helg, l’avvocato Giovanni Di Benedetto. La sentenza potrebbe essere emessa oggi stesso dall giudice Daniela Cardamone. Nella scorsa udienza, la vittima della richiesta di tangente, il pasticcere Santi Palazzolo, ha raccontato in aula l’episodio fino all’arresto di Helg.

 

“Dopo avere ricevuto le richieste di tangente da Roberto Helg ero in uno stato di forte tensione emotiva. Non sapevo cosa fare, vista l’importanza del personaggio. Così ho parlato con i miei figli e decisi di rivolgermi ai carabinieri”, raccontò Palazzolo. un consiglio e lui mi ha detto di andare dal maggiore Alberto Raucci. Scelta l’avrei voluto incontrare in aeroporto ma lui mi ha detto che mi raggiungeva da me. E così fu”. Helg chiese la tangente sul locale preso in affitto da Palazzolo nella sala partenze dello scalo aeroportuale.

 

Il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, aveva chiesto il rito immediato ma alla fine è stata accolta la richiesta della difesa del giudizio abbreviato. Santi Palazzolo e la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo sono tra le parti civili ammesse dal gip. Accettate come parti civili anche Comune di Palermo, Comune di Cinisi, Addiopizzo, Solidaria, Confcommercio Palermo e Confcommercio Sicilia, Camera di commercio Palermo, Unioncamere, Confesercenti e Sos Impresa. Escluse, invece, le associazioni Codici Sicilia e Codici onlus.