Ragazza arrestata per l’aggressione all’anziana in via Empedocle Restivo

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via empedocle restivo

La polizia ha arrestato la terza persona coinvolta nell’aggressione di via Empedocle Restivo, dove lo scorso 7 maggio è stata ridotta in fin di vita una anziana. In manette Veronica Rizzo, 20enne di Belmonte Mezzagno, in esecuzione di una ordinanza per gli arresti domiciliari emessa dal Gip di Palermo.

La donna è la compagna di Domenico Federico, il 22enne di Belmonte già tratto in arresto subito dopo il tentato omicidio della vittima aggredita e ridotta in fin di vita, nel suo appartamento. Quello di Veronica Rizzo è il terzo arresto dei poliziotti dei “Falchi” della Sezione contrasto al crimine diffuso della squadra mobile per la violenta aggressione.

Seppure gravemente ferita, era stata la malcapitata a fare i nomi dei suoi aggressori. Domenico Federico, operaio impegnato in lavori di ristrutturazione nella casa della vittima, era stato accusato di essersi appropriato di un portafogli e di alcuni monili trovati in casa; successivamente, insieme alla convivente e a un amico 17enne, avrebbe raggiunto la donna nel suo appartamento, il pomeriggio del 7 maggio.

Quella che avrebbe dovuto essere una discussione chiarificatrice, non avrebbe convinto l’anziana pronta a denunciare tutto alle forze dell’ordine. A quel punto Federico si sarebbe avventato sulla donna, l’avrebbe più volte accoltellata con un paio di forbici trovate in casa e avrebbe tentato di soffocarla con un foulard e un cuscino, spalleggiato dal minorenne; Veronica Rizzo avrebbe colpito al fianco e all’addome la donna con calci e pugni. Soltanto l’aver simulato di aver perso i sensi, avrebbe salvato la vittima da una tragica fine e convinto i malfattori ad allontanarsi.

La donna, tramortita e stordita, si sarebbe trascinata da alcuni vicini, dando l’allarme. I poliziotti, subito accorsi in via Empedocle Restivo, hanno raccolto le prime informazioni fornite con un filo di voce, indirizzando gli agenti sulle tracce degli operai. Le accuse a Veronica Rizzo rivolte dalla vittima sono state corroborate dal racconto dello stesso Federico.