Nonostante le scuse e la richiesta di perdono alla “persona offesa”, la Corte d’appello di Palermo non fa sconti ai rapinatori che, nella notte del 3 settembre 2014, fecero irruzione nella villa di Mondello dell’avvocato Gioacchino Sbacchi: Salvatore Puntaloro e Salvatore Orlando sono stati così condannati a otto anni; mentre il terzo degli assalitori, Benito Biondo, ha ottenuto le attenuanti generiche per la confessione e la sua pena è stata ridotta da sei anni e dieci mesi a quattro anni e mezzo.
La rapina ebbe modalità particolarmente violente e fu messa a segno ai danni di un penalista di grido, già difensore, tra gli altri, di Bruno Contrada e Giulio Andreotti. Ad entrare nella villa, all’una di notte, furono quattro uomini armati di pistole e revolver, che minacciarono e immobilizzarono Sbacchi, la figlia e la donna di servizio, fuggendo poi con un bottino composto da gioielli, orologi, telefoni cellulari e denaro.
Valore stimato, 10 mila euro complessivi. Il raid duro’ quaranta minuti e fu denso di minacce, percosse e intimidazioni. Puntaloro e Orlando, entrambi dello Zen, fratellastri e pregiudicati, oggi hanno chiesto il perdono delle vittime. A casa dei due, arrestati il 18 novembre 2014, furono trovati due telefoni cellulari e una macchina fotografica presi durante la rapina dall’avvocato.