“Il quadro tendenziale della finanza pubblica evidenzia un disavanzo complessivo di 400.179.733 euro nel 2018”. E’ quanto rileva la Corte dei conti per la Regione siciliana in un’audizione sui conti pubblici regionali in Commissione Bilancio all’Ars e in merito alle previsioni del Documento di economia e finanza regionale.
“Nel 2019 – si legge nella relazione della magistratura contabile – il disavanzo diminuisce a 311.163.812, mentre il quadro tendenziale tornerebbe in avanzo nel 2020, per 777.987.425 euro”. La Corte dei conti ha aggiunto però che “il Defr non definisce quantitativamente gli obiettivi di finanza pubblica, né la manovra correttiva necessaria per raggiungerli e anche le misure di copertura del disavanzo rilevato non risultano analiticamente quantificate”.
Un quadro tendenziale “insufficiente” sotto diversi profili, quello del Defr presentato dal governo all’Ars e prossimo ad essere discusso in Aula. “Il quadro tendenziale allegato al Defr 2018-2020 è stato costruito esclusivamente in termini di competenza – sottolinea la relazione della magistratura contabile – mancano le previsioni di cassa e pertanto non è possibile effettuare valutazioni sull’indebitamento alla fine di ciascun esercito finanziario”.
Una nota negativa riguarda anche il bilancio di enti e partecipate, presentato per la prima volta dall’attuale governo, da quando sancito dalla riforma contabile, e solo per il consolidato che riguarda il 2016. “Tale quadro tendenziale – rileva la relazione della Corte dei conti – non tiene conto degli enti regionali, come invece prescritto dai principi contabili”.
“Una grave carenza – riguarda secondo la Corte dei Conti – il sistema dei controlli, che non vengono effettuati sui bilanci degli enti. Nonostante le nostre prescrizioni, continuano ad agire indisturbati e all’interno del Defr non esiste alcun cenno nel merito”.
Istituire un collegio dei revisori che abbia un ruolo di controllo sulla finanza pubblica, sulle partecipate e sugli enti collegati. E’ la proposta lanciata in Commissione Bilancio all’Ars dal presidente della Corte dei Conti in sezioni riunite in sede di controllo Maurizio Graffeo e appoggiata anche dall’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao.
“E’ incomprensibile il motivo per cui si riteneva inutile istituire il collegio dei revisori – ha detto Graffeo -. Ci rendiamo invece conto che è importante un organo appositamente addetto al controllo sui bilanci. Stiamo cominciando a lavorare sul rendiconto del 2017 con un approccio a tutto campo sull’armonizzazione dei conti e ci stiamo rendendo sempre più conto che non c’è un controllore interno che attui il controllo sui bilanci. Attualmente tutto è nelle mani della Ragioneria generale e noi dobbiamo sostituire l’organo di controllo, non è una situazione sostenibile”.
Ad istituire l’organismo di controllo dovrebbe essere una legge dell’Ars. “Sono assolutamente d’accordo. Il sistema dei controlli è carente – ha detto Gaetano Armao -. E’ il parlamento che deve muoversi ed è condivisa l’esigenza di strutturare e rafforzare il livello dei controlli. Un processo di razionalizzazione finanziaria non può prescindere da un adeguato compendio di controlli che serve a calibrare l’andamento della spesa”. (AGI/Adnkronos)