Retromarcia di Miccichè: “No al simbolo? Allora non appoggio Ferrandelli”

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gianfranco miccichè

Gianfranco Miccichè fa indietro tutta e torna sui suoi passi, niente soccorso forzista a Fabrizio Ferrandelli. L’accordo annunciato appena due giorni fa è già lettera morta dopo le dichiarazioni di questa mattina dell’ex deputato Pd che ha ribadito di non accettare simboli di partito tra le liste a sostegno della sua candidatura.

Non era nemmeno terminata la conferenza stampa che fonti bene informate riferivano di un leader azzurro spiazzato ma determinato non accettare diktat. Una scelta obbligata, d’altronde, visto che anche i vertici romani di Forza Italia, Silvio Berlusconi in testa, avevano ammonito i dirigenti siciliani: “Niente accordi civici se questi prevedono la rinuncia alla nostra identità”.

Ed a Gianfranco Miccichè non è rimasta scelta che abbozzare affidando ad un comunicato la decisione. “In questi giorni ho ascoltato tutti, pareri, consigli, propositi, ragionamenti e intendimenti. Ma la prima voce che ho il dovere di ascoltare è quella della base, e dalla base sta emergendo, chiaro e netto, un messaggio: dall’identità non si prescinde, il simbolo non si discute. Noi siamo Forza Italia e lo rivendichiamo con orgoglio”.

Adesso il centrodestra a Palermo si ritrova diviso, e senza un candidato dopo il ritiro di Francesco Greco. Nei prossimi giorni si vedrà se i pontieri riusciranno a ricucire il rapporto tra Forza Italia, e il gruppo di cui fanno parte Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, #DiventeràBellissima e i movimenti civici per lanciare un candidato sindaco unitario.