Ribaltone Lega, Matteo Salvini arruola Sammartino e archivia Nello Musumeci

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matteo salvini

Matteo Salvini arruola Luca Sammartino e “archivia” l’esperienza Musumeci alla guida del governo regionale. Se non è un ribaltone poco ci manca, con l’acquisizione dei due ex Pd ed ex renziani Sammartino e Sudano, già attivissimi sponsor di Fabrizio Micari, surclassato da Musumeci alla regionali del 2017 ed oggi folgorati dal verbo leghista, il leader padano prova a rimescolare le carte in Sicilia.

Per la verità la vigilia del vertice di ieri era stata abbastanza tormentata. Al popolo leghista ed ai dirigenti isolani, cresciuti a pane, coerenza e legalità l’arrivo dei due ex di Italia Viva aveva fatto venire l’orticaria. Tra l’altro, sullo sfondo, si ipotizzavano altre tre acquisizioni “problematiche”, ovvero quelle dell’ex autonomista Carmelo Pullara (che lascia molto perplessi Giambrone e Catalfamo), dell’ex forzista, e leghista Marianna Caronia e dell’ex renziano Giovanni Cafeo. Insomma, non esattamente i prototipi del modello padano sbandierato in tv.

Ma Matteo Salvini, al termine dell’incontro presso la sede di via Garzilli a Palermo,  ha messo tutti d’accordo, spiegando e motivando, nel corso della direzione regionale, durata circa tre ore, le ragioni dei nuovi ingressi di Luca Sammartino e Valeria Sudano.

Al suo fianco il coordinatore regionale Nino Minardo e il capogruppo all’Ars Antonio Catalfamo. Le perplessità e i mal di pancia sono stati superati dall’obiettivo dichiarato dal leader leghista: portare la Lega in Sicilia a due cifre e primo partito ed esprimere il candidato presidente della Regione. “La mia ambizione è avere un uomo o una donna della Lega candidato governatore. Non mi chiedete nomi, manca un anno e mezzo. Ne parliamo l’anno prossimo” – ha detto il ‘capitano’. Archiviata con un anno e passa di anticipo, quindi, l’esperienza Musumeci, definito laconicamente “un buon governatore”.

L’obiettivo della presidenza della Regione ha scatenato l’entusiasmo dell’ex Udc, Vincenzo Figuccia che si è spinto a dichiarare: “Nel corso del direttivo il nostro leader è stato rassicurante, ha motivato i nuovi arrivi e noi abbiamo la consapevolezza di essere classe dirigente che deve portare in Sicilia la Lega a due cifre. Saremo una grande ‘Balena Verde’ con tante anime pronte fare squadra”. E in attesa che la vorace Moby Dick padana punti su Palazzo d’Orleans, i dirigenti della Lega già inquadrano nel mirino un altro obiettivo: Palazzo delle Aquile.

Ieri pomeriggio è stato il momento dell’autocelebrazione e della festa in onore ai due nuovi arrivati Sammartino e Sudano, ma dietro le dichiarazioni di rito i malumori serpeggiano e il nuovo corso che sarà fisiologicamente imposto dai nuovi acquisti, non agevolerà certamente il rapporto della Lega in Sicilia con gli altri alleati del centrodestra.