Il Movimento 5 Stelle all’Ars punta il dito contro l’esecutivo Crocetta che “ha deliberatamente scelto di percorrere la strada degli inceneritori, addirittura rilanciando sulla proposta dello Stato, prevedendone sei anziché i due messi sul piatto da Roma”.
Una proposta, quella del governo nazionale, che, sottolinea la deputata alla Camera Claudia Mannino, “non era nemmeno un imperativo categorico”. A fare piena luce sugli intendimenti del governo nazionale è stata infatti la risposta del ministro dell’Ambiente Galletti ad un question time del 15 ottobre al Senato. Il ministro ha detto di non essere un amante degli inceneritori “ma – ha precisato – odio fortemente la discarica, quindi o le Regioni mi dimostreranno con atti che possono essere messi in pratica subito che non hanno bisogno della termovalorizzazione, oppure andrò avanti puntando sui termovalorizzatori”.
E in Sicilia, come spiega il presidente della commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino, la strada della raccolta differenziata potrebbe essere percorsa. “La mole di rifiuti che produce Palermo è di 346mila tonnellate l’anno, con una differenziata che non arriva al 10% – dice – In discarica pertanto finiscono circa 310 mila tonnellate di rifiuti. Con una differenziata al 65% in discarica finirebbero appena 120 mila tonnellate di rifiuti, cosa che porterebbe enormi vantaggi”. In primis, per il Comune, che “avrebbe introiti per la vendita dei materiali per circa 7 milioni di euro l’anno, quasi 10 volte le entrate attuali. In secondo luogo, per la vita della sesta vasca di Bellolampo che non sarebbe stata di 5 anni ma di oltre 12 anni. E tutto questo senza alcun inceneritore”.