Rubava ingenti quantità di farmaci dall’ospedale in cui lavorava come infermiere, e li utilizzava poi in alcune cliniche private nelle quali lavorava abusivamente come medico anestesista: una vera e propria “doppia vita professionale” per Antonio Consolato Pina (nella foto), infermiere 62enne arrestato dalla Guardia di Finanza di Paternò per peculato, truffa, falso ed esercizio abusivo della professione di medico.
Determinanti, per le indagini, le telecamere di videosorveglianza piazzate all’interno dell’ospedale “Santissimo Salvatore” di Paternò: qui l’infermiere, con la connivenza di altri colleghi e dipendenti del nosocomio, rubava enormi quantità di farmaci che poi portava nelle case di cura private presso le quali prestava servizio in maniera abusiva.
In particolare centri per la fertilità, cliniche ginecologiche e ambulatori di chirurgia estetica di Catania e anche di Palermo, i cui titolari sono attualmente indagati, come pure un medico del Santissimo Salvatore, per concorso in peculato.
Nelle strutture sanitarie private l’infermiere si recava, tra l’altro, anche negli orari di lavoro in ospedale: a coprirlo sarebbero stati altri dipendenti, che secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle provvedevano a timbrare il cartellino al suo posto. L’inchiesta è tutt’altro che chiusa e sono in corso perquisizioni e sequestri.