“Anche in Sicilia come in Lombardia nascerà l’Agenzia regionale per l’emergenza urgenza e la Seus non sarà liquidata ma si occuperà di altro”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Nello Musumeci che ha siglato a Palazzo d’Orleans, con il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, l’intesa per portare nell’Isola il modello lombardo di gestione dell’emergenza d’urgenza.
L’accordo, siglato alla presenza degli assessori alla Sanità delle due Regioni, Giulio Gallera e Ruggero Razza, ma anche del vice presidente Gaetano Armao e degli assessori siciliani Roberto Lagalla e Toto Cordaro, durerà due anni con possibilità di estensione e riguarda l’ambito sanitario e tecnico, per la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza in Sicilia, sul modello dell’Areu lombarda.
La scelta avviene dopo la nomina dei nuovi vertici della Seus, la partecipata regionale che si occupa delle emergenze e delle urgenze sanitarie nell’Isola. La scorsa settimana, infatti, è stato scelto Davide Croce, direttore del Centro di ricerca in management sanitaria dell’Università Carlo Cattaneo di Milano quale presidente della Seus.
“La collaborazione tra istituzioni è doverosa quando si tratta di migliorare e potenziare l’efficienza dei servizi ai cittadini, poi se si tratta di sanità la questione diventa ancora più importante – ha detto il presidente Nello Musumeci – in materia di emergenza sanitaria la Lombardia è leader nel Paese, per questa ragione abbiamo avviato la collaborazione con il presidente Fontana”.
“Con la firma di questo protocollo oggi si avvia uno scambio di esperienze che ci consentirà di rendere efficiente l’emergenza e la urgenza nella sanità siciliana, migliorando la rete di elisoccorso, potenziando il numero delle elisuperfici, una decina in più, e quindi dotando il territorio di quelle infrastrutture che diventano essenziali perché l’emergenza possa diventare concreta e non restare solo un miraggio”, ha continuato il presidente Nello Musumeci.
“C’è una esperienza positiva in Lombardia che è quella della sanità – ha aggiunto Musumeci – con il presidente Fontana abbiamo concordato di mettere assieme le nostre risorse umane per migliorare i servizi. Se noi dovessimo andare in Lombardia parleremmo di sismologia, tutela del territorio, scienze vulcaniche, le nostre competenze legate al nostro territorio e potremmo dare qualche contributo, mentre in materia di emergenza sanitaria la Lombardia è diventata una eccellenza. Più tardi – ha annunciato Musumeci – la firma del protocollo tecnico fra i due assessori e subito dopo si passerà ad elaborare la programmazione, mentre lavoreremo per la costituzione dell’Agenzia regionale per l’emergenza urgenza che sarà alternativa alla Seus che continuerà a vivere. La nostra agenzia – ha proseguito Musumeci – avrà la possibilità di definire il proprio regolamento interno non appena il Parlamento avrà votato la norma, crediamo ragionevolmente entro il 2018”.
“La preoccupazione dei sindacati – ha osservato il governatore – è infondata perché saranno garantiti i livelli occupazionali, uno dei nostri primi obiettivi, anzi noi puntiamo a riqualificare il personale perché, come è noto, molti dei dipendenti della Seus non sono stati assunti attraverso selezione rigorosa, quindi – ha concluso il presidente della Regione Nello Musumeci – e’ importante che vengano sottoposti a corsi di formazione perche’ ognuno possa dare il meglio di se stesso”.
Altre collaborazioni con Lombardia in materia di politiche attive del lavoro
“Questo rapporto di collaborazione con la Lombardia potrà manifestarsi in futuro anche su altri fronti a cominciare da quello delle politiche attive del lavoro”, ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci a margine della presentazione del protocollo d’intesa per la riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza in Sicilia. “La Lombardia è la Regione dell’impresa per eccellenza in Italia – ha aggiunto il governatore Musumeci – e da parte nostra cercheremo di esportare i nostri giacimenti culturali, la nostra cultura atavica dell’accoglienza sperando che questo nostro esempio possa essere emulato da altre regioni. In un epoca in cui la politica tende a dividere noi vogliamo dimostrare che le istituzioni hanno il diritto e dovere di dialogare e collaborare”.