Sanità: sit-in di protesta dei sindaci davanti alla presidenza della Regione

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Sanità: sit-in di protesta dei sindaci davanti alla presidenza della Regione, in piazza Indipendenza, a Palermo, davanti alla Presidenza della Regione siciliana. A manifestare sono alcuni primi cittadini manifestano contro il piano di riordino ospedaliero, che prevede il ridimensionamento di alcuni nosocomi.

“Quanto sta avvenendo sull’ospedale di Cefalù ha superato ogni decenza”, dice a proposito di sanità e di nuovo piano della rete degli ospedali, Giuseppe Milazzo, componente della Commissione Sanità all’Ars, che aggiunge: “E’ giunto il momento di dire basta ad una messa in scena, che vede recitare attori di primo rango, come il sindaco del comune del palermitano, l’assessore Gucciardi, Crocetta e il ministro Lorenzin. Questi signori, che hanno creato disperazione e panico tra cittadini e lavoratori, attraverso i loro stessi provvedimenti che un giorno propongono ed un giorno dicono di revocare, e nello specifico, un giorno vanno a Roma a dire che li porteranno avanti e quello successivo vanno nei comuni a protestare nelle piazze, hanno il dovere di chiedere scusa e dimettersi, dimostrando la loro buona fede. Sulla salute delle persone non si introducano giochi politici! Non si aspettino gli appelli di Fiorello, i problemi li risolva la politica. Non presenterò interrogazioni e mozioni, mi aspetto che i responsabili di questa farsa abbiano un sussulto di dignità e si dimettano”.

“La bozza della nuova rete ospedaliera è un “oggetto misterioso”. Non è mai arrivata ai parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana ma i contenuti sono di dominio pubblico. Non si conoscono i dettagli ma i particolari che emergono dalle indiscrezioni sono abbastanza inquietanti”. Lo dice il capogruppo del M5S all’Ars, Matteo Mangiacavallo, aggiungendo: “L’assessore Gucciardi è venuto a Sciacca a prenderci in giro e continua a farlo a distanza. In questi giorni ha parlato di linee guida mentre nella ‘fantomatica’ bozza i tagli ai posti letto e ai reparti sono già precisi e stabiliti”.

Secondo il deputato pentastellato “a Ribera chiude il pronto soccorso, Sciacca perde 50 posti letto oltre a reparti importanti come quello di Rianimazione, Urologia e Otorinolaringoiatria, mentre altri verranno ridimensionati. Nell’agrigentino sarà penalizzato solo il territorio saccense. Tutto questo è inaccettabile, anche in applicazione del decreto Balduzzi. Si dovrebbe perseguire una sanità deterritorializzata con un’offerta di serie A per tutti i cittadini – aggiunge Mangiacavallo -. Invece avremo zone ben servite e altre, come quelle dell’hinterland saccense, che precipitano indietro di 50 anni. Una vera e propria vergogna”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo dei Normanni annuncia barricate in commissione Sanità: “Abbiamo già presentato una risoluzione per il mantenimento e il potenziamento dell’offerta sanitaria negli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera, proprio come aveva promesso Gucciardi, smentito dai fatti”. (Italpress)