Mentre sale oltre a 40 il numero dei cani avvelenati per aver ingerito cibo avvelenato distribuito da qualcuno per strada e poi ritrovati morti a Sciacca, il presidente di Aidaa Lorenzo Croce ha firmato in mattinata una denuncia nei confronti del sindaco di Francesca Valenti.
Il sindaco Valenti è stato denunciato per violazione della legge 281/91 in quanto “primo responsabile per il benessere dei randagi presenti sul territorio comunale e della loro salute ed incolumità”, per l’articolo 323 del codice penale avendo “con il suo comportamento ritardato volutamente l’emissione dell’ordinanza comunale che avvisava della presenza dei bocconi avvelenati e avendo quindi commesso abuso d’ufficio”.
I volontari dell’Enpa di Catania, Adrano e Agrigento sono andati a Sciacca, nel luogo dove una trentina di cani sono morti per avvelenamento. Nell’area di capannoni dismessi, i volontari hanno trovato rifiuti, materiale di risulta e altre esche avvelenate. L’area è stata posta sotto sequestro dai carabinieri, tuttavia poco o nulla si sa sia sull’inizio delle operazioni di bonifica previste per legge sia sugli interventi di recupero dei randagi sopravvissuti.
”Purtroppo non ci è stata data alcuna informazione al riguardo. L’amministrazione comunale – spiega Cataldo Paradiso, presidente dell’Enpa di Catania – è assente e, a parte qualche frase di circostanza, continua a fare poco o nulla per tutelare l’incolumità dei suoi cittadini a quattro zampe, contravvenendo così agli obblighi imposti dalla legge”.
Secondo la normativa, infatti, il sindaco non solo è responsabile per i randagi e gli altri animali vaganti sul suo territorio – responsabilità che naturalmente comprende la tutela della loro incolumità – ma in in caso di ritrovamento di esche avvelenate deve attivare la procedura prevista dalla normativa. Che prevede, appunto, la bonifica dell’area interessata”.
“E’ un atto gravissimo di crudeltà gratuita in dispregio del mondo animale. Non è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi. Per questo motivo, è necessario istituire subito all’Ars una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagismo e si faccia carico di trovare soluzioni concrete”. Lo dice il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè che esprime solidarietà al sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, minacciata di morte.
“Sono dispiaciuto e indignato per gli atti intimidatori subiti dal sindaco a cui esprimo vicinanza, perchè i primi cittadini sono esposti nella trincea più difficile”, aggiunge. Nei giorni scorsi Miccichè ha nominato un consulente, Giovanni Giacobbe, competente in materia di randagismo e riferimento delle principali associazioni animaliste del territorio. “Affrontare il problema del randagismo, oggi vera e propria emergenza regionale, significa dare piena attuazione alla legge di riferimento n.15 del 2000 – spiega Giacobbe -. Insieme con le principali associazioni animaliste, che hanno il polso reale del territorio, stiamo approfondendo ogni modalità di intervento, e tentando di recepire ed accorpare tutte le istanze di questi soggetti. Sarà l’occasione per tracciare il solco di una vera e propria rivoluzione culturale animalista e realizzare, anche in materia di tutela della salute pubblica, certezza di giuste regole e di altrettanti giusti diritti”.