Un corteo di ragazzi e ragazze, tantissimi giovani, provenienti dalle diverse scuole della città, ma anche i genitori ed esponenti della politica cittadine e del mondo dell’associazionismo. Tante anime con un unico filo conduttore: la richiesta di una svolta nelle politiche dei grandi del mondo a tutela dell’ambiente. Tutti assieme, almeno tremila hanno percorso le vie del centro di Palermo, tra via Maqueda e corso Vittorio Emanuele per arrivare davanti all’Assemblea regionale siciliana, per il Global Strike For Future contro le variazioni climatiche.
Anche a Palermo si è messa in moto la mobilitazione spontanea, nata dal tam tam sui social, alla quale hanno lavorato studenti, insegnanti, attivisti di associazioni ambientaliste. A partecipare anche gli alunni delle scuole elementari con gli striscioni colorati e indossando il cappello di lana della giovane svedese Greta Thunberg. I principali sit-in hanno visto la partecipazione di studenti, volontari, e ambientalisti a Palermo, Catania, Caltanissetta, Enna, Agrigento, Ragusa, Siracusa, Corleone, Capo d’Orlando, Messina e Scicli.
Tanti i cartelli in inglese per chiedere maggiore rispetto per la Terra e la natura che sta vivendo un cambiamento climatico epocale che sta creando ogni anno sempre più danni. In testa al corteo uno striscione: “Fermiamo la febbre del pianeta”. Un lungo serpentone fatto di cartelli, colori, sorrisi e canti.
Tra i tanti studenti anche qualche volto noto: dagli assessori comunali all’Ambiente e alla Cultura, Giusto Catania e Adham Darawsha, al capogruppo di + Europa- I Coraggiosi in consiglio comunale Fabrizio Ferrandelli, passando per il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna.
“Serve una inversione di rotta adesso, altrimenti non ci sarà una via d’uscita per il futuro del nostro pianeta”, afferma Marta Sabatino, della Rete degli studenti medi di Palermo e iscritta all’istituto magistrale Regina Margherita. Pochi metri più in là la madre sorride davanti allo spirito battagliero della figlia. Rosi e Flavia, dello Scientifico Benedetto Croce, avvertono: “Sarà una manifestazione utile se riusciamo a convincere i politici che c’è bisogno di un cambiamento, ma bisogna cambiare la mentalità. Non basta uno sciopero, dobbiamo adottare comportamenti adeguati ogni giorno”.
In testa al corteo Cecilia, del Classico Umberto I: “Siamo tutti insieme qui perché crediamo che sia necessario fare qualcosa pubblico – sottolinea -, non bisogna più perdere tempo”. Parole che portano Darawsha, medico palestinese scelto dal sindaco Leoluca Orlando per guidare l’assessorato alla Cultura, ad affermare che “i giovani hanno preso consapevolezza e hanno voglia di dire la loro”. Per Catania, tornato in giunta recentemente, “la battaglia ecologista è necessaria per ridurre le emissioni e avere città più vivibili”.
“Questo grande movimento di ragazzi e ragazze conferma la necessità di un laboratorio di cittadinanza attiva dove potere affermare ed esercitare i propri diritti e dimostrare di avere la capacità di assumersi la responsabilità di scelte significative per il futuro e la salvaguardia del pianeta”, dice il Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo, Pasquale D’Andrea, che aderisce al Global strike for future. “Noi adulti abbiamo ipotecato negativamente il futuro dei ragazzi sperperando le risorse del mondo, da loro oggi ci arriva una grande lezione di sensibilità e cura – aggiunge -. Come Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Palermo mi impegno a mantenere l’attenzione alla tutela dell’ambiente e alla promozione e partecipazione dei ragazzi e auspico che i governi di tutto il mondo ed in particolare quelli locali attivino nuove opportunità di confronto necessarie a riprendere il patto tra generazioni fondamentale per salvaguardare quello che del pianeta è rimasto”.