Forestali, stop in commissione Bilancio alla “leggina” che stanzia i fondi, blocchi autostradali a Scillato. Il governo forse trova una soluzione

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Stop in commissione Bilancio alla e”leggina” che stanzia 11 milioni e mezzo per i forestali. La seconda commissione dell’Ars ha bocciato all’unanimità l’emendamento, così come proposto dal governo. Lo ha reso noto il presidente della commissione Vincenzo Vinciullo sottolineando che la commissione ha individuato un nuovo percorso.

“Abbiamo invitato l’assessore Lo Bello a riscrivere il testo – ha spiegato Vinciullo – nel frattempo abbiamo individuato un nuovo percorso, con nuovi fondi di finanziamento, che prevederebbe un prestito di 23 milioni di euro dal fondo di riserva della Regione per anticipare una parte degli 88 milioni che arriveranno dal Cipe a fine novembre. Una sorta di prestito che la Regione fa a se stessa”.

“La copertura finanziaria alla norma sui forestali non manca, la norma sarà ancora discussa nel pomeriggio ma la presenteremo in Aula insieme al ddl sulle trazzere nel pomeriggio. Si tratta di una emergenza sociale a cui non possiamo derogare”. Lo ha affermato la vice presidente della Regione siciliana Mariella Lo Bello parlando della norma che serve a finanziare alcune giornate di lavoro dei 24.000 forestali da ieri sospesi.

La rappresentante della Giunta Crocetta ha parlato ai giornalisti uscendo dalla commissione Bilancio che è ripresa nel primo pomeriggio. Nel frattempo sono iniziati i lavori a sala d’Ercole.

Per l’opposizione quei soldi, però, serviranno a risolvere il problema per meno di una settimana. Un emendamento, peraltro, “di dubbia copertura finanziaria”, “ma i forestali costano ogni giorno 1 milione e 420 mila euro, mentre i lavoratori dell’antincendio costano 380 mila euro al giorno. Per coprire la spesa giornaliera del comparto ci vogliono 1 milione e 800 mila euro al giorno”.

Forza Italia e Lista Musumeci hanno presentato una manovra di 12 milioni di euro: una serie di norme che trovano i fondi, 12 milioni, tra le pieghe del bilancio, tra i fondi non spesi, “e che non penalizza settori trainanti dell’economia, come quella annunciata da Lo Bello, salvando le soprintendenze, i musei, le pinacoteche, le borse di studio agli specializzandi, che vengono invece massacrati dalla norma del governo. Non possiamo togliere i soldi alla marineria e massacrare gli allevatori e gli agricoltori che hanno subito danni”.

“Serve una svolta per i forestali siciliani, una iniziativa nazionale che assicuri continuità produttiva, progettuale e occupazionale a un settore strategico per lo sviluppo del territorio. Le risorse non mancano: da mesi giacciono inutilizzati al Cipe 650 milioni destinati alla Sicilia, 88 dei quali mirati a progetti per la riqualificazione dell’assetto idrogeologico. Chiediamo al governo, e in particolare al ministro delle Politiche Ambientali e forestali Martina, di esercitare la dovuta pressione sul Comitato interministeriale affinché queste risorse vengano finalmente sbloccate e trasformate in investimenti, cantieri e lavoro produttivo”.

Lo ha detto in una nota Luigi Sbarra, commissario nazionale della Fai-Cisl e segretario confederale Cisl. “L’esasperazione dei lavoratori le proteste che in queste ore si estendono su tutto il territorio isolano sono il frutto di un governo regionale incoerente e incapace di mettere in campo la minima programmazione – ha aggiunto -. Tutti gli impegni presi dall’amministrazione regionale solo pochi giorni fa sono stati clamorosamente smentiti dalla chiusura di tutti i cantieri forestali e dalla sospensione unilaterale dei lavoratori. Si aggiunge un vuoto politico e amministrativo assoluto, con l’azzeramento della giunta e la mancanza di un reale e solido interlocutore istituzionale. Un quadro che determina fortissime tensioni sociali, destinate a peggiorare ulteriormente se non saranno assicurate al più presto le coperture finanziarie già individuate, vagliate e approvate a luglio dal Cipe, ma inspiegabilmente tenute ferme da mesi, in attesa di una formale delibera. Questo è il momento di agire: lo impongono non solo le migliaia di donne e di uomini stretti nella morsa dell’angoscia e della esasperazione, ma anche le condizioni economiche e sociali di un territorio che ha disperato bisogno di investimenti produttivi”.

Nel frattempo, un centinaio di operai della Forestale sta manifestando nei pressi dello svincolo autostradale di Scillato rallentando il traffico sulla statale 643 la strada che viene utilizzata per collegare Palermo e Catania dopo il cedimento del viadotto Himera sulla A19. Sono intervenuti i carabinieri e gli agenti della polizia stradale di Buonfornello. Circa trecento forestali, secondo i sindacati, stanno manifestando davanti a palazzo dei Normanni, in concomitanza con la seduta parlamentare.