“La mia iniziativa è stato un tentativo di mettere ordine in seguito ad una legge che è un obbrobrio. Non si trattava di una sanatoria tout court, ma di un tentativo di porre rimedio alla stratificazione di errori e superficialità causata dalla classe politica della Sicilia in quaranta anni di produzione di norme urbanistiche confuse”.
Lo ha ribadito, nel corso di una conferenza stampa, il deputato regionale Girolamo Fazio, primo firmatario dell’emendamento (articolo 14 bis) relativo alle “Costruzioni nella fascia dei 150 metri dalla battigia, utilizzo delle abitazioni ed immobili abusivi”, presentato nell’ambito del ddl 841 di recepimento in Sicilia del testo unico in materia di edilizia e dichiarato inammissibile dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. “Certo è – ha sottolineato – che non potevo starmene zitto, avendo constatato quale forma di iniquità si stata esercitata verso alcuni cittadini siciliani, vittime di una stratificazione normativa che non tiene conto delle circostanze che si sono sovrapposte negli anni, e le cui finalità a cui avrebbe dovuto tendere la legge ne ha invece ucciso lo spirito facendo divenire la norma, in taluni casi, una forma di suprema ingiustizia”. “Non volevo premiare gli abusivi e non ci sto a passare per quello che vuole cementificare le coste siciliane”, ha puntualizzato Fazio.