Strage di Capaci: a Palermo è il giorno dei lenzuoli bianchi ai balconi

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Lenzuoli bianchi ai balconi dei palazzi di via Notarbartolo a Palermo, la strada dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, nel giorno della commemorazione della strage di Capaci. Lenzuoli bianchi anche in tante altre strade della città per ricordare il magistrato, la moglie e gli uomini della scorta.

Un grande lenzuolo bianco è stato esposto sul prospetto principale di Palazzo dei Normanni per ricordare la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

“Le istituzioni – ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè – hanno l’obbligo di tenere alta l’attenzione nei confronti di un fenomeno come la mafia che, pur non essendo piu’ quello violento degli anni passati, è sempre in agguato. Tutti i caduti nella lotta contro la mafia vanno onorati con il nostro impegno quotidiano per rendere migliore la società in cui viviamo. Ne abbiamo tanto bisogno”.

Quattro lenzuola bianche appese alle finestre del Palazzo del Rettorato: così l’Università degli Studi di Cagliari aderisce all’invito della Fondazione Falcone a celebrare il Giorno della Memoria che ricorda ogni anno le vittime della strage di Capaci e tutti i caduti per mano mafiosa. Quest’anno l’iniziativa è dedicata a tutti coloro che in questi mesi si sono prodigati per il bene della Paese nella fase di emergenza coronavirus.

“Nel ricordo delle vittime delle stragi e delle tante persone coraggiose dei nostri giorni – si legge nella lettera scritta alla Rettrice Maria Del Zompo da Maria Falcone, sorella del magistrato barbaramente ucciso dalla mafia, oggi presidente della omonima Fondazione – vi invito a manifestare con noi: non potremo sfilare in corteo come nel passato, ma quale segno di unità nazionale nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata vi invito ad esporre, il 23 maggio, un lenzuolo bianco dagli edifici del vostro Ateneo, invitando la comunita’ accademica a seguire il vostro esempio”.

“Ho ritenuto importante e doveroso aderire alla richiesta della Fondazione Falcone – afferma la DelZompo – Per questo abbiamo appeso alcuni lenzuoli bianchi e invitato prorettori, presidenti di facoltà, direttori di dipartimento e dei centri di servizio dell’Ateneo, dirigenti e Presidente del Consiglio degli studenti – e per loro tramite tutta la comunità accademica – a fare altrettanto sui vari edifici. L’impegno contro la mafia e le mafie non puo’ arrestarsi mai: neanche il COVID-19 può far dimenticare i magistrati, le forze dell’ordine e i semplici cittadini che hanno perso la vita per questo. Questa iniziativa sottolinea l’impegno dell’Ateneo cagliaritano contro la criminalità”.

“Sono stati dei maestri, colleghi che abbiamo guardato come modelli. Sono stati portatori di una nuova cultura del contrasto alle mafie con la specializzazione, attraverso l’individuazione dei flussi finanziari, attraverso la cooperazione giudiziaria”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho durante l’iniziativa #PalermoChiamaItalia in ricordo delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. “Non dimentichiamo che Giovanni Falcone – ha aggiunto – è stato l’uomo che per primo, nel riferirsi alla Commissione delle Nazioni unite per la prevenzione e la giustizia penale, nell’aprile del 1992, appena un mese prima della strage, fece un discorso straordinario che smosse le Nazioni unite e consentì di arrivare alla convenzione di Palermo sul crimine organizzato. E’ stato grazie a lui che abbiamo avuto delle conquiste straordinarie. Sentirli parlare di cosa dovesse essere la fattispecie di associazione mafiosa, degli strumenti per combattere le mafie era straordinario. Un’iniezione, ogni giorno, per essere consapevoli di come essere magistrati e portare avanti il contrasto come lotta dello Stato per la legalità”.