Nessuna comunicazione, nessun preavviso: i ficus di piazza Castelnuovo a Palermo sono stati abbattuti quasi con un blitz dagli operai impegnati nella realizzazione della fermata della metro. E ora residenti e ambientalisti sono sul piede di guerra e annunciano anche un esposto nei confronti del Comune.
La questione degli alberi “sacrificati” in diverse zone della città per fare posto ai cantieri (sia quelli del passante ferroviario che quelli del tram) era già stata sollevata da tempo, se ne era discusso anche durante l’assemblea cittadina di alcuni giorni fa al Teatro Politeama: proprio in quella occasione il Comune aveva rassicurato sulle palme storiche di piazza Castelnuovo, per le quali si erano mobilitati anche i Verdi, rassicurando sulla possibilità di spostarle per salvarle dalla distruzione. Rassicurazioni erano venute anche dall’assessore al Verde Francesco Raimondo, al quale le associazioni si erano rivolte per discutere di misure compensative a fronte dei circa 1000 alberi già tagliati o da tagliare in città.
Eppure i ficus decennali di piazza Castelnuovo sono andati giù ugualmente. In poche ore, senza che nessuno ne fosse al corrente, davanti agli occhi sbigottiti di residenti, commercianti, persino turisti. E la protesta torna a farsi rovente, associazioni e attivisti minacciano l’esposto e chiedono l’immediato stop dell’abbattimento.
Una giornata di fuoco, in piazza Politeama. I mezzi degli operai sono stati circondati da cittadini e commercianti, si è creato trambusto, sul posto sono arrivati anche i vigili urbani, allertati da alcuni residenti, e diversi consiglieri comunali. Tra loro anche Marco Frasca Polara, presidente dell’ottava circoscrizione, che nelle settimane scorse ha più volte sollecitato soluzioni alternative al taglio degli alberi. “Lo spostamento dei sottoservizi – dice Frasca Polara – non basta a giustificare la recisione dei ficus di piazza Castelnuovo. Bisogna sospendere le operazioni di taglio delle alberature rimaste e modificare il progetto esecutivo”.
Ma la posta in gioco è alta. Sospendere il cantiere comporterebbe conseguenze pesanti per l’amministrazione, anche in termini economici. D’altronde è paradossale che proprio in un momento in cui le maggiori città del mondo invertono la rotta incrementando la fruizione delle aree verdi urbane, e persino l’amministrazione di Palermo punta sulla mobilità dolce e le pedonalizzazioni, una tra le piazze più belle della città debba essere spogliata dei maestosi ficus che contribuivano al suo fascino e alla sua gradevolezza per un cantiere progettato (troppi) anni fa. Difficile pensare, nel 2015, che un danno simile non potesse essere evitato con piccole modifiche al piano e un po’ di buonsenso.